Colesterolo buono
Che cos'è il colesterolo HDL detto anche colesterolo buono?
Il colesterolo HDL, ovvero, Lipoproteina ad Alta Densità (High Density Lipoprotein), noto volgarmente come, "colesterolo buono", fa parte delle 6 principali lipoproteine plasmatiche.
Le lipoproteine plasmatiche
Le lipoproteine possiedono un ruolo molto importante nella fisiologia dell'organismo umano: dal momento che il colesterolo e, i suoi esteri, come i trigliceridi e i fospolipidi, sono insolubili in acqua, hanno quindi bisogno di un trasportatore; ruolo assolto proprio dalle lipoproteine plasmatiche.
Queste molecole, sono costituite da specifiche proteine trasportatrici, chiamate apolipoproteine, a cui si associano in proporzioni diverse fosfolipidi, colesterolo, esteri del colesterolo e trigliceridi.
Le apolipoproteine ("apo" indica la proteina nella forma priva di lipidi) si associano ai lipidi formando diverse classi di particelle lipoproteiche, strutture sferiche contenenti all'interno un nucleo idrofobico di lipidi e all'esterno le catene laterali degli aminoacidi idrofilici delle apolipoproteine.
Fig. 1 Struttura generale di una lipoproteina (A). Quattro classi di lipoproteine a confronto, visualizzate al microscopio elettronico, dopo colorazione negativa. In senso orario, a partire dalla fotografia in alto a sinistra:chilomicroni, VLDL, LDL e HDL (B).
Le diverse combinazioni di lipidi e di proteine generano particelle con densità che vanno da quelle dei chilomicroni, la più bassa, a quella delle lipoproteine ad alta densità, la più alta.
Ogni classe di lipoproteine ha la sua specifica funzione, determinata dal sito in cui è stata sintetizzata, dalla composizione in lipidi e dal contenuto in apoliproteine.
Come si formano le lipoproteine ad alta densità (HDL) e quale funzione possiedono?
Le lipoproteine ad alta densità (HDL) hanno origine nel fegato e nell'intestino tenue sotto forma di piccole particelle ricche di proteine, contenenti quantità limitate di colesterolo e nessun estere del colesterolo.
Le HDL contengono principalmente apolipoproteine apo-A1 e altre apolipoproteine e anche l'enzima lecitina-colesterolo aciltrasferasi (LCAT), che catalizza la formazione di esteri del colesterolo utilizzando lecitina (fosfatidilcolina) e colesterolo.
Fig. 2 La reazione catalizzata dalla lecitina-colesterolo aciltrasferasi (LCAT). Questo enzima è presente sulla superficie delle HDL ed è stimolato dalla componente apo-A-l delle stesse. Gli esteri del colesterolo si accumulano all'interno delle HDL nascenti, trasformandole in HDL mature.
L'enzima LCAT è presente sulla superficie delle HDL appena formate e converte il colesterolo e la fosfatidilcolina delle rimanenze di chilomicroni e di VLDL incontrate nel circolo sanguigno in esteri del colesterolo; questi innescano la formazione di un nucleo che porta a una modificazione della loro forma, da disco piatto a sfera, la struttura delle HDL mature.
Le HDL che si stanno formando possono incorporare colesterolo anche dalle cellule extraepatiche ricche di colesterolo (compresi i macrofagi e le cellule schiumose che possono essersi formate). Le HDL mature ritornano poi al fegato, dove il colesterolo viene scaricato tramite il recettore di scambio SR-BI. Il circuito delle HDL è il trasporto inverso del colesterolo.
Fig. 3 Rappresentazione schematica della funzione del colesterolo HDL (linea viola).
La maggior parte del colesterolo recuperato viene convertita in Sali biliari nel fegato, che vengono poi trasportati e immagazzinati nella cistifellea. Il meccanismo di rilascio da parte delle HDL di colesterolo è mediata dal recettore SR-BI, presente nel fegato e anche in altri tessuti, e utilizza un meccanismo diverso da quello delle LDL.
Quando l'HDL si lega ai recettori SR-BI presenti sulla membrana plasmatica dell'epatocita o dei tessuti steroidogenici (sede della produzione di steroidi), come la ghiandola surrenale, questi recettori promuovono un parziale e selettivo trasferimento del colesterolo e di altri lipidi dall'HDL all'interno delle cellule. L'HDL così svuotata, può tornare nel sangue a compiere di nuovo il suo ciclo.
Lipoproteine ad alta densità e rischio di aterosclerosi
L'associazione inversa tra l'HDL e il rischio di aterosclerosi, dal punto di vista epidemiologico, è tra le evidenze più consistenti e riproducibili nell'epidemiologia osservazionale.
In contrasto, studi condotti tramite metodiche di randomizzazione Mendeliana, non hanno prodotto prove convincenti circa l'associazione tra HDL e rischio aterosclerotico.
Tuttavia, tali evidenze vanno interpretate con cautela perché molte varianti genetiche associate ad HDL, sono correlata ad un cambiamento opposto di trigliceridi, colesterolo LDL o di entrambi, rendendo così difficile la stima delle effetto dell'HDL sul rischio di aterosclerosi. Inoltre, non vi è alcuna evidenza da parte dei trial clinici che, un aumento terapeutico di HDL riduca il rischio di eventi cardiovascolari.
Un esempio è dato da uno studio in cui i ricercatori hanno somministrato un inibitore della proteina di trasferimento dell'estere del colesterolo (CETP), il dalcetrapib, in grado di aumentare la concentrazione di HDL. I risultati finali, hanno evidenziato un aumento dell'HDL, senza ripercussione sulle LDL o ApoB, ma non si è riscontrata nessuna riduzione del rischio cardiovascolare.
Inoltre, diversi trial randomizzati hanno mostrato che la somministrazione di mimetici delle HDL, aumentano la contrazione plasmatica di HDL, ma non riducono la progressione dell'aterosclerosi.
Influenza dello stile di vita sulle HDL
Le HDL possono essere aumentate tramite un cambiamento di stile di vita. I più importanti cambiamenti sono l'attività fisica e la dieta. I cambiamenti di stile di vita sono associati ad una riduzione del rischio cardiovascolare, oltre che ad un aumento delle HDL. Tuttavia, il contributo da parte dell'incremento delle HDL sulla riduzione del rischio cardiovascolare è, come già accennato sopra, non del tutto chiarito.
Proprio perché tali cambiamenti nello stile di vita, oltre ad aumentare le HDL, influenzano diversi fattori del metabolismo in diversi modi. L'attività fisica non incrementa solo le HDL, ma anche la loro funzionalità. Allo stesso tempo, il metabolismo delle lipoproteine ricche in trigliceridi risulta migliorato, inoltre, anche diverse malattie subiscono cambiamenti positivi (es. sensibilità all'insulina).
È comunque possibile concludere che, l'incremento delle HDL osservato tramite cambiamenti nello stile di vita rappresentano una strategia per la riduzione del rischio cardiovascolare.
I cambiamenti di stile di vita che hanno dimostrato gli effetti maggiori nell'incremento delle HDL sono stati: la riduzione del peso corporeo, l'aumento dell'attività fisica e la cessazione dell'abitudine tabagica.
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