Fosfolipidi
Fosfolipidi: classificazione e funzione
I fosfolipidi o fosfatidi, sono sostanze organiche distribuite ubiquitariamente nel mondo animale e vegetale.
Vengono classificati tra i lipidi complessi perché costituiti, oltre che da
- carbonio;
- idrogeno ;
- ossigeno (come i lipidi semplici);
anche da:
- fosforo;
- azoto.
Classificazione dei fosfolipidi
I fosfolipidi si suddividono in:
- fosfogliceridi (o glicerofosfolipidi);
- sfingolipidi (o sfingofosfatidi o sfingofosfolipidi).
Fosfogliceridi
Nei fosfogliceridi un acido grasso di un trigliceride è sostituito da un gruppo fosfato (a sua volta esterificato con un alcol).
A questa famiglia appartengono le lecitine (dal greco lekitos = tuorlo) che ne costituiscono i principali rappresentanti: sono importanti costituenti cellulari e in particolare delle cellule nervose e si ritrovano in numerosi alimenti (semi di soia, germe di grano, tuorlo d'uovo, additivi emulsionanti date le proprietà anfipatiche, additivi antiossidanti in quanto insaturi, integratori dietetici a base di lecitina di soia).
È stato appurato che tali sostanze favoriscono la rimozione del colesterolo dalle arterie, dei grassi dal fegato e determinano un aumento delle capacità di apprendimento e di memorizzazione.
Sfingolipidi
Nei sfingolipidi il glicerolo è sostituito dalla sfingosina (o dai suoi derivati) ossia un amminoalcol insaturo.
Ad esso si lega un acido grasso a formare il ceramide da cui derivano tutti gli sfingolipidi.
Tra questi i più comuni sono le sfingomieline, presenti nelle membrane plasmatiche e nelle guaine mieliniche delle fibre nervose, ove il gruppo ossidrilico libero della sfingosina crea un legame estere con la fosforilcolina o altre sostanze simili.
I fosfolipidi sono caratterizzati dalla presenza di una testa polare o comunque carica elettricamente (zucchero, gruppo fosfato) così da presentare sia una parte idrofila (polare) sia una idrofoba (apolare).
Se posti in soluzione acquosa essi tendono a disporsi con le teste rivolte verso la soluzione e le code raggruppate all'interno (si veda figura successiva) e questo è il principio di composizione delle membrane cellulari da cui la funzione strutturale di queste macromolecole: assumendo la disposizione a doppio strato, tali molecole conferiscono alle membrane, in virtù dello strato interno apolare, impermeabilità nei confronti degli ioni e dei più importanti composti biologici (zuccheri, amminoacidi, proteine, ecc.) e, in virtù della coesione tra le code apolari, flessibilità che impedisce rotture in seguito a bruschi movimenti.
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