Arterie
Che cosa sono e come sono fatte le arterie?
Le arterie sono canali vascolari che trasportano il sangue dal cuore verso la periferia: negli animali provvisti di doppia circolazione contengono sangue arterioso nella circolazione sistemica e sangue venoso in quella polmonare.
Tutte le arterie della grande circolazione o sistemica costituiscono nell'insieme l'albero arterioso che ha il carattere di una ramificazione a tronco-stipite formato dall'arteria aorta e dall'arteria sacrale media; da queste arterie si staccano i rami collaterali destinati ai diversi distretti corporei.
Sistema arterioso.
Frequentemente la distinzione delle diverse arterie è convenzionale ed è imposta da necessità descrittive anatomiche, ad esempio l'arteria che provvede di sangue l'arto superiore viene distinta in tre tratti chiamati arteria succlavia, arteria ascellare, arteria brachiale, che sono in realtà un unico organo arterioso.
Va ancora ricordato che le arterie, dalla loro origine alla loro terminazione, possono o no conservare indipendenza nella distribuzione, e quindi nella fornitura, del sangue al territorio di distribuzione.
Le arterie che rimangono indipendenti nel loro territorio vengono dette arterie terminali e la loro occlusione determina la morte dei tessuti da esse vascolarizzati per l'impossibilità di ripristinare la circolazione sanguigna per mezzo di un circolo vicariante: tali sono le arterie polmonari, le arterie cerebrali, le arterie della milza, del cuore, dell'intestino e le arteriole del rene.
Nella maggioranza dei casi però, le arterie, specialmente nelle loro ramificazioni arteriolari, contraggono numerose anastomosi con le arteriole provenienti da arterie vicine, stabilendosi quindi grandi possibilità di formazione di una circolazione collaterale anastomotica.
Struttura e funzioni
Le arterie hanno la forma di tubi membranosi a lume beante, con pareti dotate di forma propria ed elastica: possono quindi allungarsi e dilatare il loro lume. Sono anche dotate di contrattilità, proprietà questa che può consentire un sensibile restringimento del loro calibro. Nel cadavere appaiono vuote e da ciò è nato il loro nome che, secondo l'etimologia greca, significa trasportatrici di aria.
In vivo le arterie sono pulsanti sino a livello delle arteriole, con sincronismo uguale al battito cardiaco e la loro apertura o rottura provoca la fuoriuscita del sangue.
Le arterie, come tutti i vasi sanguigni, sono tappezzate all'interno da uno strato cellulare continuo di tipo endoteliale, che facilita lo scorrimento del sangue e ne impedisce la coagulazione.
Le principali funzioni delle arterie sono di ordine meccanico: infatti, le arterie, organi veicolatori del sangue sotto pressione, devono resistere alla spinta pressoria esercitata dalla sistole cardiaca e adattarsi elasticamente a essa, per restituire poi sotto forma di energia elastica la spinta ricevuta.
Hanno inoltre la possibilità di modificare in diversa misura e attivamente il loro lume. Tali proprietà sono ottenute dalla presenza, nelle loro pareti, di tre strutture principali e cioè:
- il tessuto connettivo fibroso resistente;
- il materiale elastico;
- le cellule muscolari lisce.
Il tessuto collagene, che è la struttura resistente capace di opporsi a una eccessiva deformazione determinata dall'aumentata pressione interna, è organizzato in modo da formare una maglia a elementi obliqui rispetto all'asse dell'arteria: essa quindi può essere deformata fino a che i fasci sono posti sotto tensione, ma, poiché il collagene non è estensibile, si ha a tale punto il blocco della deformazione.
A tale trama è vincolato il materiale elastico sotto forma di lamine o di reti di fibre, che durante la deformazione vengono distese e che, cessata la spinta deformante, riportano l'arteria nelle condizioni primitive.
Infine, negli intervalli tra le diverse strutture e materiali citati si trovano le cellule muscolari lisce, talora sparse, talora raccolte in strati.
Sulla base della diversa raccolta di tali materiali nella parete delle arterie, si possono distinguere diversi strati o tonache (o tuniche) denominate intima, media e avventizia.
Tonaca intima, media e avventizia
Sulla base della diversa raccolta dei materiali sopra citati nella parete delle arterie, si possono distinguere diversi strati o tonache denominate intima, media e avventizia.
La tonaca interna o intima comprende l'endotelio, un sottile strato fibrillare contenente fibre elastiche, detto strato sottointimale, e una spessa lamina elastica, denominata membrana elastica interna. È priva di vasi e viene nutrita dalle sostanze presenti nel torrente circolatorio.
La tonaca media è la parte principale dell'arteria: essa contiene tutti e tre i costituenti sopra ricordati disposti in modo variabile. Inizia dalla membrana elastica interna, si estende per oltre metà dello spessore dell'arteria e termina con un altro addensamento elastico, denominato membrana elastica esterna.
La tonaca esterna o avventizia è di spessore variabile a seconda delle arterie: presenta una maggior quantità di collagene e pertanto essa forma uno strato che ha particolare importanza nel determinare la resistenza dell'arteria alle deformazioni. In essa pervengono, specialmente nelle arterie di maggior spessore, vasi nutritizi arteriolari detti vaso vasorum, che formano un rado distretto capillare fino alla tunica media.
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