Endotelio
Che cos'è l'endotelio?
Il termine endotelio identifica un particolare tipo di tessuto epiteliale di origine mesenchimale che riveste la parete esterna degli organi del sistema circolatorio. Pertanto si ritrova a contatto con il lume dei vasi sanguigni e dei vasi linfatici, oltre a rappresentare il rivestimento della cavità cardiaca.
In virtù delle sue molteplici funzioni e dell'interazione profonda e attiva rispetto alle funzionalità stesse dei vasi che riveste, oggi si tende ad identificare l'endotelio non più come un semplice tessuto di rivestimento ma come un vero e proprio organo, l'organo endoteliale, che nel complesso occupa una porzione considerevole dell'organismo.
L'endotelio è l'epitelio che riveste il lume dei vasi sanguigni e plasmatici.
Se consideriamo l'endotelio in tutta la sua estensione, infatti, ne ricaviamo un tessuto dal volume complessivo paragonabile a quello di una grossa ghiandola come il fegato.
Struttura dell'endotelio
L'endotelio è costituito come un epitelio pavimentoso monostratificato. Le cellule che lo costituiscono sono definite cellule endoteliali o endoteliociti e hanno una forma poligonale, profondamente appiattita e allungata nel senso di sviluppo del vaso che rivestono. Internamente le cellule dell'endotelio poggiano su un sottile strato di sostanza extracellulare, detto membrana basale.
Proseguendo verso l'interno, oltre la membrana basale si identifica una tonaca di tessuto muscolare liscio e una di connettivo, come spesso si osserva negli epiteli semplici. La funzione della muscolatura liscia, la cui contrazione regola il diametro del lume del vaso, è regolata, oltre che dalle innervazioni del sistema nervoso autonomo, da mediatori chimici prodotti dall'endotelio stesso. Questa è solo una delle funzioni che l'endotelio riesce a svolgere e che gli fanno meritare il titolo di organo endoteliale.
A livello dei capillari, le tonache interne scompaiono e si ritrova un unico strato di cellule dell'endotelio, il cui spessore si assottiglia in relazione alla riduzione del diametro del vaso. In corrispondenza di capillari particolarmente sottili, l'endotelio può arrivare a misurare meno di 0,2 μm.
Le pareti laterali degli endoteliociti sono connesse mediante giunzioni serrate. Attraverso queste giunzioni, però, vi è sufficiente spazio per il passaggio di acqua e soluti ma non per quello di macromolecole come le proteine. Un endotelio che non presenta alcun tipo di soluzione nella continuità della parete si definisce endotelio continuo.
In alcuni distretti l'endotelio però presenza dei pori, cioè dei punti di passaggio che consentono la penetrazione di molecole più grandi. Un endotelio di questo tipo si definisce endotelio fenestrato.
Un terzo tipo di endotelio è caratteristico dei cosiddetti capillari sinusoidali. In questi vasi le connessioni tra gli endoteliociti si interrompono saltuariamente producendo dei punti di passaggio molto ampi. Questo tipo di endotelio è definito endotelio discontinuo.
Struttura dell'endotelio continuo, fenestrato e discontinuo (o sinusoide).
Funzioni dell'endotelio
Come accennato, il rivestimento endoteliale esplica delle funzioni che vanno ben al di là della sua semplice funzione strutturale.
Il contenimento dei fluidi circolatori rimane ad ogni modo il principale ruolo di questo epitelio. Le cellule endoteliali sono strutturate infatti in modo da garantire lo scivolamento della componente plasmatica e di quella sanguigna in modo ottimale e con pochi attriti.
L'endotelio funziona anche come una barriera semipermeabile. La tipologia delle giunzioni infatti consente il passaggio di acqua e soluti ma ferma la maggior parte delle molecole più grandi. La presenza di pori e discontinuità invece rappresenta la via per il passaggio più o meno selettivo di altri composti.
Inoltre la struttura delle giunzioni cellulari e quindi della compattezza dell'endotelio è piuttosto plastica, consentendo una regolazione del passaggio di sostanze in risposta a specifici mediatori chimici.
Molti di questi mediatori chimici sono prodotti dalle stesse cellule endoteliali e hanno effetto su di esse stesse e sulle cellule vicine. In questo senso, quindi, l'endotelio funziona anche da tessuto ghiandolare autocrino e paracrino.
La secrezione di mediatori chimici avviene in relazione a stimoli provenienti dal sistema nervoso ma anche dalle rilevazioni che gli stessi endoteliociti effettuano nel fluido in scorrimento.
Specifici recettori in contatto con il sangue o il plasma, infatti, monitorano numerosi parametri e in relazione ad essi promuovono il rilascio dei segnali chimici che intervengono sul tono della muscolatura (e quindi dei vasi stessi), sul livello di permeabilità dell'epitelio e sulla regolazione di risposte immunitarie di tipo infiammatorio.
La risposta infiammatoria è infatti mediata attraverso il rilascio di citochine in grado di promuovere i processi immunitari.
Infine, le cellule endoteliali partecipano attivamente alla modulazione dei processi di coagulazione e all'angiogenesi, cioè la sintesi di nuovo tessuto cardiaco.
I mediatori chimici rilasciati dalle cellule dell'endotelio inducono contrazione (dx) o rilassamento (sx) nella muscolatura dei vasi, con conseguente vasocostrizione o vasodilatazione. La stimolazione può essere indotta da molecole prodotte dallo stesso endotelio (autocrina) o determinata da altri processi neuroendocrini o farmacologici.
Il rilascio di Ossido Nitrico
L'Ossido Nitrico (formula chimica: NO) è un composto prodotto e secreto dall'endotelio che regola il grado di contrazione della muscolatura liscia che forma la tonaca muscolare dei vasi. In particolare, l'Ossido Nitrico ha una funzione vasodilatatoria e anticoagulante, rappresentando il secreto più importante tra quelli prodotti dall'endotelio.
Alcune condizioni patologiche anche gravi sono in relazione alla mancata produzione di questo composto, ad esempio l'aterosclerosi, il diabete e l'iperlipidemia. Tra le altre problematiche, anche quelle legate alla disfunzione erettile sono in genere dovute al medesimo problema.
Il mancato rilascio di ossido nitrico, infatti, non consente il rilassamento delle arterie che irrorano i vasi cavernosi, la cui apertura è necessaria a favorire l'ingresso del sangue. I farmaci utilizzati a tale scopo hanno come target proprio la via metabolica del rilascio di ossido nitrico a livello dei vasi del corpo cavernoso.
Endocardio: l'endotelio del cuore
Un tipo di endotelio altamente specializzato è quello che riveste la cavità cardiaca e prende il nome di endocardio. L'endocardio riveste anche le strutture muscolari e non muscolari che si ritrovano all'interno della cavità cardiaca e rappresenta il tipo di tessuto che forma le valvole cardiache.
L'endocardio può essere soggetto a problemi degenerativi (endocardiosi) e a infiammazioni a seguito di infezione (endocarditi). Queste ultime possono essere molto impattanti per la salute perché, anche una volta risolte, possono lasciare cicatrici e malformazioni sulla membrana che compromettono la piena funzionalità delle valvole.
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