Concimi, ammendanti e correttivi
Vari tipi di concimi, ammendanti e correttivi
I concimi sono sostanze naturali o derivate da processi di sintesi che, per il loro contenuto in elementi nutritivi, in particolare l'azoto, e per le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche, contribuiscono al miglioramento della fertilità del terreno agrario, al nutrimento delle specie vegetali coltivate e ad un loro migliore sviluppo.
Gli elementi nutritivi di cui ha bisogno una pianta si dividono in:
- macroelementi: azoto, fosforo e potassio;
- meso elementi: calcio, magnesio e zolfo (utilizzati in quantità minore);
- microelementi: ferro, boro, manganese, zinco, rame, molibdeno che sono molto importanti ma necessari in piccola quantità.
Gli organismi vegetali traggono queste sostanze nutritive dal suolo e dall'atmosfera e possono essere perse dal suolo per:
- asportazioni culturali: dipendono dal tipo di coltivazione (per esempio il frumento consuma all'anno 70‐80 kg N/ha; 15‐20 kg P/ha e 40‐50 kg K/ha mentre il mais 250‐270 kg N/ha, 40‐60 kg P/ha e 160‐180 kg K/ha per anno);
- lisciviazione (maggiore nei terreni non coltivati): riguarda specialmente la perdita di sostanze azotate, meno K e P. In presenza di elementi nutritivi (stocchi, paglia etc. l'attività batterica è sostenuta e porta alla perdita di maggior quantità di sostanze);
- volatilizzazione (es. NH3 da sali ammonici in suoli calcarei o basici);
- erosione operata dalle acque meteoriche.
In un terreno, posta a 100 la produzione in caso sia ben concimato, l'assenza di uno o più degli elementi fondamentali porta ad una diminuzione di resa del tipo:
- senza P: 89%;
- senza N: 76%;
- senza K: 94%.
Di conseguenza i fertilizzanti sono necessari per poter sopperire a queste perdite, evitare i cali di produzione e permettere lo sviluppo delle coltivazioni. Essi si dividono in:
- concimi: quando forniscono alle colture gli elementi chimici della fertilità, necessari alle piante per lo svolgimento del loro ciclo vegetativo e produttivo;
- ammendanti e correttivi: quando modificano le proprietà e le caratteristiche chimiche, fisiche, biologiche e meccaniche di un terreno, migliorandone l'abitabilità per le specie vegetali coltivate.
Una prima classificazione generale suddivide i concimi in naturali ed artificiali. Inoltre in base al principio attivo che contengono vengono classificati in:
Il concime si considera semplice se contiene un solo principio attivo, misto se invece in esso sono presenti più elementi essenziali (es. azoto-fosforo).
Il valore commerciale del fertilizzante è espresso dal titolo (ovvero la concentrazione) dei tre componenti fondamentali indipendentemente dalla forma in cui sono contenuti nel concime:
- il titolo in N è dato come parti di azoto su 100 in peso di concime;
- il titolo in P è dato come parti di P2O5 (MM=142 g/mol) su 100 di peso del concime.
Il settore dei fertilizzanti, che fattura circa 1 mld di euro e rappresenta il 2% dell'intero settore chimico italiano, può essere ricondotto a due aree principali:
- quella delle cosiddette "commodities" quali ad esempio urea, solfato ammonico ecc., dove il contenuto tecnologico dei prodotti può essere definito maturo;
- quello delle "specialities", dove le aziende del settore sono in grado di giocare la carta dell'innovazione.
Le tipologie dei prodotti offerte sono le seguenti:
- concimi minerali: rappresentano il 63% della totalità dei concimi utilizzati in Italia e il 68% circa del fatturato totale;
- concimi organici e organo minerali: incidono per una quota del 13% sulle quantità totali vendute e del 13% sul fatturato;
- concimi specialistici quali prodotti idrosolubili, prodotti a rilascio controllato dei nutrienti, prodotti con effetto biostimolante: rappresentano circa il 2% del totale, ma contribuiscono al 10% del fatturato del settore.
Ammendanti
Oltre ai prodotti destinati a fornire i nutrienti alle colture, alcune aziende propongono prodotti destinati a migliorare la struttura del terreno o ad utilizzi più specifici.
È il caso degli ammendanti, destinati ad arricchire la dotazione di sostanza organica del terreno e dei correttivi, destinati a correggere il pH e dei substrati per la messa a dimora delle piantine anche ornamentali.
L'insieme di queste tipologie costituiscono il 24% in termini di volume e il 9% in termini di fatturato.
Fanno parte di questo gruppo anche tutti quei materiali di recupero (in particolare delle sostanze organiche secondarie o sottoprodotti organici) ottenuti principalmente da processi biologici (compostaggio) piuttosto che da processi chimici di sintesi.
Articolo a cura di Federico Bartolo
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