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Concimi fosfatici

Proprietà dei concimi fosfatici

Il  fosforo è assorbito dalle piante in forma anionica per lo più come ioni diidrogenofosfato HPO4; è necessario quindi accrescere la disponibilità di fosforo nel terreno mediante somministrazione di composti solubili facilmente assimilabili dalle piante.

Il valore commerciale dei concimi fosfatici dipende dalla percentuale di anidride fosforica P2O5 e dalla forma di combinazione del composto contenuto: si tratta per lo più di fosfati di calcio e pertanto vanno considerati anche come concimi calcici.

I fosfati naturali minerali (apatiti, fosforiti, ecc.) e organici (guano, ossa opportunamente sgrassate) contengono elevatissime percentuali di fosfato di calcio neutro o fosfato tricalcico, Ca3(PO4)2 che è però insolubile sia in acqua sia negli acidi organici e pertanto il suo assorbimento da parte delle radici risulta esiguo e troppo diluito nel tempo.

Questi fosfati si impiegano finemente macinati (polveri fosfatiche) come concimi ad azione lenta, ma per lo più vengono attaccati con acido solforico di media concentrazione.

Si ottengono così miscele formate da:

  • fosfato di calcio monoacido, CaHPO4: insolubile in acqua ma solubile negli acidi organici, come per esempio nel citrato di ammonio, scelto come riferimento standard;
  • diidrogeno fosfato di calcio, Ca(H2PO4)2: solubile in acqua;
  • solfato di calcio, CaSO4.

Tali miscele vengono denominate perfosfati o superfosfati, con titolo di P2O5 del 16-22%.

Trattando invece le fosforiti o le ossa con acido fosforico si ottengono perfosfati arricchiti detti doppi (32-35% di P2O5) o tripli o trisuper (45-47% di P2O5) e senza solfato di calcio.

Per la concimazione di terreni acidi, data l'elevata percentuale di ossido di calcio (40-50%) molto usate sono le scorie di defosforazione della ghisa o scorie Thomas, miscele di fosfati basici e di silico-fosfati, in gran parte solubili in acidi organici, con titolo del 16-20% di P₂O5.

I perfosfati più comunemente impiegati sono i seguenti:

  • perfosfati minerali: concimi artificiali ottenuti da fosfati minerali con titolo medio 14-18. Le impurezze presenti sono fluoruri e ferral (Al + Fe);
  • perfosfati d'ossa: concimi artificiali ottenuti da ossa animali con titolo 18-20. Contengono sempre piccoli tenori di azoto (circa 1%) che ne aumenta il pregio;
  • trisuper: perfosfati arricchiti con titolo del 45%;
  • scorie Thomas: sottoprodotto della defosforazione ghise, costituite da fosfati basici e silico fosfati. Contengono 40-50% di ossido di calcio che le rende adatte come correttivo per terreni acidi.

I concimi fosfatici entrano molto frequentemente nella composizione di concimi misti, in miscela con nitrici, ammoniacali ed urea.

Articolo a cura di Federico Bartolo

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