Gerundio
I modi indefiniti: il gerundio
Il gerundio esprime l'azione indicata dal verbo solo se unito in un rapporto di causa, di tempo, di modo, di mezzo, ecc. con l'evento espresso da un altro verbo, nella proposizione reggente, da cui dipende.
Si usa solo in connessione con un verbo finito, di cui di solito condivide il soggetto e quindi è un modo usato molto spesso nelle proposizioni subordinate implicite:
- Il ragazzo uscì urlando (= mentre urlava).
- Andando a scuola (= Mentre vado a scuola), incontro sempre Matteo.
- Conoscendo (= Poiché conoscevo) la storia di Luigi, ho preferito non intervenire.
- Pur avendo studiato (= nonostante abbia studiato) tutto il pomeriggio, non mi sento preparata.
Tempi del gerundio
Il gerundio ha due tempi: uno semplice, il presente, e uno composto, il passato. In particolare:
- Il gerundio presente (giocando, temendo, venendo) è invariabile ed esprime nelle proposizioni subordinate implicite un'azione contemporanea a quella espressa dalla reggente:
- Ci saluta, come sempre, sorridendo.
- Ci salutò, come sempre, sorridendo.
- Ci saluterà, come sempre, sorridendo.
- il gerundio passato (avendo giocato, avendo temuto, essendo venuto) esprime nelle subordinate implicite un'azione anteriore a quella espressa dalla reggente:
- Avendo ormai ripassato tutte le materie, mi riposerò fino all'esame.
- Essendo partita Maria, la mamma è rimasta sola.
Nota bene
Ormai il gerundio passato, che è costituito dal gerundio presente di essere e avere seguito dal participio passato del verbo, non è quasi più usato.
Di solito, viene sostituito da proposizioni subordinate esplicite o da proposizioni coordinate: Dato che ho studiato Latino, chiederò di essere interrogato; Maria è partita e la mamma è rimasta sola.
Un errore da evitare
Il gerundio deve sempre avere un soggetto. Se il soggetto del gerundio è lo stesso del verbo della frase reggente, non c'è problema.
Esempio: Tornando da scuola (= Mentre IO tornavo da scuola), IO ho incontrato Anna.
Se invece il gerundio è riferito a una persona diversa dal soggetto del verbo della reggente, bisogna esprimere il soggetto nella frase con il verbo al gerundio, perché altrimenti la costruzione non è chiara. Così, una frase come: Avendo un po' di tosse, la mamma impedì a Chiara di andare al cinema è scorretta, se è Chiara ad avere la tosse.
La frase corretta deve esplicitare il soggetto del gerundio: Avendo Chiara un po' di tosse, la mamma le impedì di andare al cinema.
Approfondimenti sul gerundio
I "falsi" gerundi
Attenzione: non tutte le parole che terminano in -ndo sono gerundi. Ad esempio, il maturando, cioè lo studente vicino a sostenere l'esame di maturità, e il laureando, lo studente prossimo alla laurea, sono due nomi. In latino tale forma di nomi e aggettivi viene chiamata gerundivo, che indica la vicinanza ad una certa meta oppure un dovere, una necessità di fare qualcosa.
Ecco altri nomi derivanti dal gerundivo:
- mutanda: nome che indica necessità, dal verbo muto, che significa "cose da cambiare";
- legenda: dal latino lego, informazioni che devono essere lette;
- agenda: deriva dal verbo latino agere, che vuol dire "fare", letteralmente "cose da fare" e ora indica il quaderno su cui si scrivono gli appuntamenti e le cose da fare nella giornata;
- serranda: dal latino serro, chiudere; oggi indica la saracinesca dei negozi, ovvero lo strumento destinato a serrare, chiudere;
- dividendo: in matematica il numero da dividere; nel linguaggio economico la parte dell'utile da dividere tra i soci;
- addendo: dal verbo addo, che significa aggiungere, letteralmente da aggiungere; si tratta quindi di quell'elemento delle somme che si aggiunge;
- locanda: dal verbo loco, che significa affittare, letteralmente casa da affittare;
- faccenda: dal verbo latino facere che significa "fare", le cose da fare;
- bevanda: ciò che è destinato ad essere bevuto;
- merenda: dal verbo mereo, che significa meritare, avere la propria parte, letteralmente cose da meritare. In origine era un pasto, significava un cibo meritato come ricompensa di un buon lavoro.
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