Fotosintesi clorofilliana
Come avviene la fotosintesi clorofilliana?
La Fotosintesi Clorofilliana è un processo biochimico che permette di sintetizzare composti organici utilizzando energia luminosa e fonti di carbonio inorganico.
La luce viene catturata tramite la clorofilla e trasformata in energia chimica, la quale viene utilizzata per sintetizzare molecole di glucosio a partire dall'anidride carbonica prelevata dall'atmosfera. Durante il processo viene liberato ossigeno.
Questa via metabolica è presente negli eucarioti fototrofi come piante e alghe verdi, cosi come in alcuni procarioti che contengono la clorofilla.
In altri batteri avviene invece la fotosintesi anossigenica, la quale si serve di pigmenti diversi dalla clorofilla (chiamate batterioclorofille) e non produce ossigeno tramite la fotolisi dell'acqua (H2O), ma utilizza altre fonti di elettroni come l'acido solfidrico (H2S), i nitriti (NO2−), il ferro (Fe2+), o altri composti.
Negli eucarioti la fotosintesi viene attuata all'interno di organelli cellulari, i cloroplasti.
La reazione netta della fotosintesi clorofilliana è:
6 CO2 + 6 H2O + Luce → C6H12O6 (Glucosio) + 6 O2
Fasi della fotosintesi clorofilliana
La fotosintesi clorofilliana si svolge in due fasi distinte alle quali vi rimandiamo per approfondimenti:
1) La fase luminosa della fotosintesi avviene nelle strutture dei cloroplasti chiamate tilacoidi.
Essa consiste in una catena di trasporto degli elettroni che sfrutta la luce (fotoni) per produrre energia sotto forma di molecole di ATP e potere riducente sotto forma di molecole di NADPH (entrambi verranno utilizzati durante la fase oscura).
2) Il ciclo di Calvin detto anche fase oscura della fotosintesi clorofilliana avviene nello stroma del cloroplasto ed effettua la conversione del carbonio inorganico presente nell'anidride carbonica in molecole di carbonio organico, come il glucosio.
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