chimica-online.it

Vie biliari

Che cosa sono le vie biliari?

Le vie biliari sono un insieme di dotti di calibro via via maggiore che iniziano nel fegato e terminano nel duodeno, dove convogliano la bile prodotta dagli epatociti, importante per la digestione e l'assorbimento intestinale dei grassi e per l'eliminazione di alcuni prodotti di scarto.

Le vie biliari

Le vie biliari sono un sistema di canali che trasportano la bile dal fegato al duodeno, tratto dell'intestino tenue.

Iniziano nel fegato, come vie biliari intraepatiche; si continuano fuori dal fegato, come vie biliari extraepatiche, i dotti epatici, destro e sinistro, che convergono a formare il dotto epatico comune, che, a sua volta, confluisce insieme al dotto cistico della vescichetta biliare, vero serbatoio della bile negli intervalli della digestione, nel dotto coledoco che, insieme al dotto pancreatico, va ad aprirsi nel duodeno, dove la bile ha un ruolo importante nella digestione e nell'assorbimento dei lipidi, oltre che nell'eliminazione di alcuni prodotti di scarto (emoglobina e colesterolo in eccesso).

Vie biliari

Vie biliari. A sinistra, vasi biliari intraepatici. A destra, vasi biliari extraepatici: dotti epatici, destro e sinistro, dotto epatico comune, dotto coledoco. Il dotto epatico comune e il dotto cistico della vescichetta biliare confluiscono nel dotto coledoco.

Vie biliari intraepatiche

Le vie biliari intraepatiche sono costituite da: vasi bili-capillari, dotti interlobulari, dotti biliferi.

I vasi bili-capillari si originano a fondo cieco tra due epatociti contigui, convergono e poi decorrono tra due lamine cellulari vicine. Alla periferia del lobulo epatico, in corrispondenza degli spazi interlobulari, acquistano parete propria e, come condottini interlobulari, ricevuti i vasi bili-capillari, decorrono nelle capsule fibrose perivascolari degli spazi interlobulari di Kierman (insieme ai rami della vena porta, dell'arteria epatica, ai nervi e ai vasi linfatici) e si uniscono, aumentando sempre più di calibro, fino a formare i dotti biliferi, destro e sinistro. Questi ultimi convergono a formare i dotti epatici, che escono dal fegato.

I vasi bili-capillari mancano di parete propria.

I condottini interlobulari più esili presentano un epitelio cubico basso che poggia su una lamina basale anista. I condottini interlobulari di calibro maggiore presentano un epitelio cilindrico, con cellule ricche di mitocondri basali e apicali, che poggia su una vera e propria lamina basale.

Vie biliari extraepatiche

Le vie biliari extraepatiche sono costituite dai dotti epatici, destro e sinistro, che si originano dalla confluenza di numerosi condottini interlobulari, di calibro via via maggiore, per lo sbocco perpendicolare di altri condottini interlobulari, e che confluiscono, a loro volta, formando un angolo ottuso, nel dotto epatico comune, che fuoriesce dalla parte destra della porta epatica. Il dotto epatico comune riceve il dotto cistico della vescichetta biliare e, insieme, confluiscono nel dotto coledoco.

I dotti epatici, destro e sinistro, hanno un calibro quasi uguale, ma lunghezza diversa: il dotto epatico sinistro è più lungo del dotto epatico destro. La parete è formata da due strati: un epitelio cilindrico semplice con orletto cuticolare; una lamina propria connettivale.

Il dotto epatico comune, di lunghezza molto variabile e con un calibro di 4-5 mm, presenta una parete formata da due tuniche: la tunica mucosa presenta un epitelio mucoso cubico semplice, poggiante su una lamina propria, con una sottile cuticola striata, interposti glandulociti caliciformi e diverticoli ghiandolari mucoidi; la tunica esterna è connettivale, con fibre collagene, fibre elastiche e miociti glabri.

Il dotto epatico comune si immette nel dotto coledoco, a livello della convergenza con il dotto cistico, il canale della vescica biliare,  organo muscolo membranoso cavo annesso alle vie escretrici biliari, situato sulla faccia inferiore del fegato. La vescica biliare, a forma di pera, è formata da tre parti: il fondo, il corpo, il collo. Quest'ultimo presenta un rigonfiamento, il bacinetto, al quale fa seguito il dotto cistico, che si immette nel dotto coledoco.  La parete della vescica biliare e la parete del dotto cistico presentano la stessa struttura: la tunica mucosa con epitelio cilindrico semplice poggiante su una lamina propria; la tunica muscolare, con miociti glabri, frammisti a fibre collagene ed elastiche; la tunica sierosa.

Il dotto coledoco, un canale lungo 6-7 cm, si origina dalla confluenza del dotto cistico con il dotto epatico comune: all'altezza della prima vertebra lombare decorre obliquamente infero-medialmente, passando prima posteriormente alla parte superiore del duodeno e alla testa del pancreas, poi latero-anteriormente ad esso terminando nello spessore della parte discendente del duodeno con il suo segmento intraparietale. Precisamente, con i suoi soli 10-12 mm di lunghezza, attraversa obliquamente la parete intestinale duodenale e sbocca alla base dell'ampolla epato-pancreatica di Vater della papilla duodenale maggiore, in alto e a sinistra. Sempre nella papilla duodenale, ma in basso, sbocca il dotto pancreatico.

La parete del dotto coledoco presenta: una tunica mucosa, con epitelio cilindrico monostratificato, affossata in numerose cripte ghiandolari; una tunica fibrosa con miociti glabri che, in basso, prima di imboccare il duodeno, si raddensano a formare il muscolo sfintere del dotto coledoco o sfintere di Boyden, in corrispondenza del quale c'è il muscolo sfintere di Oddi, ispessimento muscolare dell'ampolla epato-pancreatica; una tunica connettivale fibrosa.

Patologie

Le patologie a carico delle vie biliari sono in genere dovute a fattori che ostruiscono o restringono i dotti biliari, interrompendo il flusso biliare, come: i calcoli biliari (calcolosi biliare), infezioni virali o batteriche (colangite), patologie pancreatiche. In particolare la colecistite, infiammazione della colecisti, si ha quando il dotto cistico è ostruito da calcoli biliari, depositi solidi (sassolini) formati da colesterolo (e/o bilirubina e/o sali biliari), prodotto in eccesso dal fegato.

Se necessario, si procede all'asportazione della colecisti, senza conseguenze nella digestione, in un soggetto sano, nel quale la bile fluisce direttamente dal fegato all'intestino duodenale.

Riassunto

  • Le vie biliari sono un insieme di canali di calibro via via maggiore (intraepatici ed extraepatici), che iniziano nel fegato e terminano nella prima parte dell'intestino tenue, il duodeno, dove convogliano la bile prodotta dagli epatociti, cellule del fegato.
  • La cistifellea, una vescicola nella quale si deposita la bile, è collegata al fegato attraverso le vie biliari: punto di convergenza è il dotto coledoco.
  • Le patologie delle vie biliari sono una conseguenza delle ostruzioni delle stesse, dovute per lo più alla presenza di calcoli biliari, depositi solidi di colesterolo in eccesso.

Link correlati:

Che cos'è la secrezione biliare?

Che cos'è la cistifellea?

Che cos'è il tubo digerente?

Studia con noi