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Tellurio

Proprietà e composti del tellurio

Il tellurio, il cui nome deriva da quello latino della Terra (Tellus), fu scoperto e isolato nel 1782 da von Reichenstein a partire da un minerale trovato in Transilvania.

È un elemento abbastanza raro in natura, costituendo (talvolta allo stato elementare, ma generalmente nei suoi stati di ossidazione -2 e +4) circa il 10-7 % della crosta terrestre.

Si trova sia libero (da solo o con selenio e zolfo), sia più frequentemente sotto forma di tellururi (di argento, oro, rame, piombo, bismuto e mercurio), o di ossido TeO2.

Il tellurio si presenta a temperatura ambiente come un solido bianco-grigio di aspetto metallico, cattivo conduttore del calore, insolubile nei solventi organici.

È un semiconduttore, presentando un valore di conducibilità elettrica (che aumenta con la temperatura) notevolmente superiore rispetto a quello del selenio.

Elemento abbastanza reattivo, all'aria si ossida lentamente a temperatura ambiente formando TeO2.

Reagisce a caldo con molti metalli, con gli alogeni, l'idrogeno e la maggior parte dei non-metalli, viene disciolto dall'acido nitrico fumante e dall'acqua regia con formazione di acido telluroso, nonché dagli alcali acquosi concentrati a caldo.

Come elemento o sotto forma di quasi tutti i suoi composti, è notevolmente tossico per l'uomo e gli animali, anche se generalmente in misura inferiore rispetto al selenio.

tellurio

Tellurio

Composti del tellurio

Il tellururo di idrogeno H2Te, è un gas molto tossico e poco stabile. Si discioglie in acqua comportandosi come un acido (acido telluridrico) di media forza per la prima dissociazione.

Con gli idrossidi alcalini forma sali (i tellururi alcalini) facilmente ossidabili in soluzione acquosa, e in grado di disciogliere tellurio elementare con formazione di politellururi, analoghi ai poliseleniuri e ai polisolfuri.

I tellururi dei metalli pesanti (per esempio tellururo di piombo PbTe; tellururo di zinco ZnTe) sono invece insolubili in acqua.

Sono noti composti del tellurio con tutti gli alogeni; si possono generalmente preparare per reazione tra l'alogeno e il tellurio elementare o il suo diossido, agendo in condizioni opportunamente controllate.

Il tetrafluoruro di tellurio TeF4, in acqua si idrolizza rapidamente formando l'acido telluroso; a temperatura intorno a 200°C reagisce anche con la silice e il vetro. Facendo reagire un fluoruro alcalino con diossido di tellurio in soluzione di acido fluoridrico, si separano dei sali alcalini contenenti l'anione complesso pentafluorotellurato (IV) [TeF5]1-.

Il decafluoruro di ditellurio Te2F10, è un liquido volatile, più stabile all'idrolisi rispetto al tetra- e all'esafluoruro.

L'esafluoruro di tellurio TeF6, ha struttura molecolare ottaedrica, con possibilità di espandere il numero di coordinazione (generalmente fino a sette) utilizzando gli orbitali 5d: si può pertanto comportare come un debole acido di Lewis, formando per esempio addotti con le ammine terziarie.

Sono noti tre cloruri di tellurio, il dicloruro di tritellurio Te3Cl2, il dicloruro di tellurio TeCl2, e il tetracloruro di tellurio TeCl4.

Il diossido TeO2, può essere ottenuto per disidratazione a caldo dell'acido telluroso o per riscaldamento del tellurio in ossigeno.

L'acido telluroso H2TeO3, è un acido molto debole che con gli ossidi o idrossidi alcalini forma i corrispondenti telluriti, come per esempio il tellurito di potassio K2TeO3. I telluriti vengono facilmente ossidati a tellurati per azione del perossido di idrogeno o per riscaldamento all'aria.

Il triossido di tellurio TeO3, ottenibile per disidratazione a 300°C dell'acido tellurico, si comporta come un forte ossidante, non si discioglie negli acidi e negli alcali diluiti, ma è solubile negli idrossidi alcalini concentrati o fusi con formazione di tellurati.

L'acido ortotellurico, Te(OH)6 (solido a geometria molecolare ottaedrica), è un forte ossidante e in soluzione acquosa si comporta da acido diprotico molto debole. I suoi sali sono gli ortotellurati.

Utilizzo del tellurio

Il tellurio è un elemento che ha solo limitati impieghi industriali. È utilizzato come additivo in leghe ferrose (negli acciai per migliorarne la lavorabilità, nelle ghise per controllarne la struttura) e in leghe di rame e per colorare vetri e ceramiche. Alcuni suoi composti organici hanno impieghi negli oli lubrificanti come inibitori di ossidazione, e nelle gomme come agenti vulcanizzanti.

Metodo di produzione del tellurio

Il tellurio viene ottenuto quasi esclusivamente come sottoprodotto della raffinazione elettrolitica del rame, nei cui fanghi anodici si concentra insieme al selenio e a metalli preziosi. Durante il trattamento dei fanghi la maggior parte del tellurio viene precipitata e separata come diossido idrato (acido telluroso), che a sua volta viene ridotto a tellurio metallico per reazione con diossido di zolfo. Il tellurio così ottenuto viene quindi generalmente purificato tramite solubilizzazione per ossidazione allo stato +4 o +6 e trattamento con resine a scambio ionico. Tellurio molto puro può essere preparato per decomposizione termica a circa 300°C dell'idruro H2Te.

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