Lutezio
Proprietà e composti del lutezio
Il lutezio fu isolato come ossido e identificato come nuovo elemento nel 1906 da G. Urbain che lo separò dall'itterbio e gli dette il nome da quello latino di Parigi (Lutetia); quasi contemporaneamente fu scoperto anche da von Welsbach che lo chiamò cassiopeio, nome in seguito eliminato dalla nomenclatura ufficiale IUPAC.
È un elemento raro, essendo presente nella crosta terrestre (mai libero, ma in composti corrispondenti al suo stato di ossidazione +3) in quantità di circa 0,75 ppm.
Composti del lutezio
Il lutezio metallico è chimicamente abbastanza reattivo, in quanto si discioglie a freddo negli acidi anche diluiti e reagisce facilmente a caldo con l'ossigeno, gli alogeni e con quasi tutti gli altri non-metalli.
Forma composti termodinamicamente stabili solamente in corrispondenza del suo stato di ossidazione +3, data la grande stabilità della configurazione elettronica di tipo completo dello ione Lu3+.
Lutezio
Metodo di produzione del lutezio
È contenuto, insieme ad altri lantanidi, in molti minerali dell'ittrio, tra i quali la gadolinite e lo xenotimo. Da questi minerali si possono ottenere soluzioni acquose di concentrati di «terre d'ittrio», dai quali è possibile separare il lutezio (come ione Lu3+) mediante complicate tecniche di scambio ionico.
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