Candeggio o sbianca
Che cos'è il candeggio?
Il candeggio, noto anche con il nome di sbianca, è una operazione tecnologica mediante la quale sostanze coloranti naturali vengono eliminate dalle fibre tessili grezze, dai filati e dai tessuti.
Come si effettua il candeggio?
Il candeggio viene effettuato in bagni opportuni, contenenti soluzioni acquose - di sostanze diverse - a seconda del tipo di fibra.
1) Candeggio della lana e della seta
Indicate per la sbianca della lana e per la sbianca della seta sono i bagni di solfiti e idrosolfiti di metalli alcalini; vengono talvolta utilizzati anche bagni di acqua ossigenata, perborati e persolfati alcalini.
2) Candeggio di fibre tessili vegetali
Per il candeggio di fibre tessili vegetali sono invece indicati - e quindi impiegati - bagni a base di perossidi, ipocloriti (ad esempio ipoclorito di sodio, la comune candeggina) o cloriti.
3) Candeggio di fibre tessili sintetiche
Per il candeggio di fibre sintetiche sono particolarmente indicati bagni a base di clorito di sodio o bagni a base di acido formico o di acido acetico.
L'utilizzo della candeggina nella sbianca di fibre tessili vegetali
La candeggina, conosciuta anche con il nome di varechina, è costituita da una soluzione acquosa al 10% circa di ipoclorito di sodio (NaClO) stabilizzata tramite aggiunta di carbonato di sodio o solfato di sodio.
L'utilizzo principale della candeggina avviene grazie all'energica azione sbiancante dovuta all'ossigeno che si svolge in seguito alla reazione di decomposizione dell'ipoclorito di sodio.
Nella manipolazione della candeggina bisogna assolutamente evitare di mescolare la candeggina con altri prodotti (in particolare acido muriatico, etanolo e ammoniaca).
A contatto con l'acido muriatico svolge infatti un pericolosissimo gas irritante (cloro).
Per approfondimenti leggi: candeggina e acido muriatico: cosa succede se li mescolo?.
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