Interazioni geniche
Che cosa sono le interazioni geniche?
Una delle apparenti eccezioni alle leggi di Mendel vanno attribuite al fenomeno dell'interazione tra geni.
I geni non sono infatti delle entità autonome che agiscono del tutto indipendentemente l'una dall'altra producendo sempre effetti individuali ben distinti, ma è frequente il caso che, tra geni diversi, si stabiliscano interazioni tali da determinare la comparsa di nuovi fenotipi.
Può darsi, per esempio, che mentre l'allele A di un certo gene produca il fenotipo A e l'allele B di un altro gene produca il fenotipo B, la contemporanea presenza in un individuo degli alleli A e B provochi la realizzazione di un terzo fenotipo, C, del tutto differente da A e da B.
Oppure può darsi che l'allele A e l'allele B producano lo stesso fenotipo, e che la presenza di A e B nello stesso individuo faccia comparire un fenotipo diverso.
Simili eventualità fanno sì che in certe discendenze i fenotipi non si distribuiscano secondo i normali rapporti mendeliani.
Un esempio, portato da W. Bateson e R. C. Punnett, concerne il colore del fiore nel pisello odoroso, Lathyrus odoratus.
Di questa pianta si conoscono varietà a fiori color porpora e varietà a fiori bianchi; la prima condizione è dominante sulla seconda e nella F2 si osserva il tipico rapporto mendeliano 3:1.
Normalmente la varietà a fiori bianchi dà una discendenza "pura", cioè anch'essa a fiori bianchi e che trasmette questo carattere alle generazioni successive.
Può verificarsi tuttavia il caso che due di queste varietà a fiori bianchi, quando incrociate tra loro, producano una F1 di piante i cui fiori sono porpora.
La F2, ottenuta per autofecondazione delle piante F1, è costituita da piante che per 9 /16 hanno fiori porpora e per 7/16 fiori bianchi.
Mentre queste ultime trasmettono a tutti i discendenti il carattere "fiori bianchi", le piante a fiori porpora si comportano in diversi modi: una parte trasmette il carattere "fiori porpora" a tutti i discendenti, una parte produce piante a fiori colorati e bianchi nel rapporto 3:1, e una parte, infine, i due tipi nel rapporto 9:7.
La singolarità di questi risultati si spiega con l'ipotesi che il colore porpora dei fiori sia dovuto all'interazione tra due coppie di geni, C-c e P-p.
Affinché il colore compaia è necessaria la contemporanea presenza dei due alleli dominanti, C e P.
Nelle piante a fiori bianchi della generazione parentale questa condizione non era soddisfatta.
Le loro formule genetiche potrebbero essere pertanto le seguenti: CCpp e ccPP. Dal loro incrocio nascono eterozigoti CcPp con fiori rossi, i cui discendenti, per la terza legge di Mendel, danno origine ai genotipi e fenotipi che qui sotto si riportano:
Anche in questo caso il rapporto sarebbe quello tipico di un diibrido mendeliano 9:3:3 :1, con la differenza che gli ultimi tre termini non si distinguono tra loro perché in quei genotipi in cui sia assente C o P il colore porpora non può manifestarsi.
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