Adattamento
Adattamento (biologia)
Con il termine di adattamento si indica qualsiasi fenomeno che permette a un organismo di vivere in un dato ambiente o di condurre un dato tipo di vita, sfruttando al massimo le condizioni favorevoli e riducendo al minimo quelle sfavorevoli dell'ambiente stesso (lotta per l'esistenza).
Si possono distinguere vari adattamenti all'ambiente. Tali adattamenti possono essere:
- fisiologici;
- morfologici o strutturali;
- adattamenti a livello molecolare.
Un esempio tipico di adattamento sono i ritmi biologici, come il ritmo nictemerale (riferibile al giorno e alla notte nella loro alterna successione), il ritmo lunare, stagionale, ecc., secondo i quali l'organismo svolge le sue attività in ore determinate del giorno o in periodi determinati dell'anno.
Un altro tipo di adattamento è l'acclimazione, capacità di resistenza agli stress termici che si acquista con l'esposizione prolungata a temperature o molto alte o molto basse. L'acclimazione deve essere distinta sia dalla termoregolazione, che rientra nel campo generale dei meccanismi omeostatici.
Di particolare interesse sono gli adattamenti che riguardano la riproduzione degli animali. Negli Anfibi e nei Rettili predomina l'oviparità, ma non mancano specie in cui la prole nasce viva o abbandona l'uovo al momento della deposizione o poco dopo (ovoviviparità). Le specie ovovivipare sono frequenti nelle regioni a clima fresco delle zone temperate o in alta montagna.
Anche per la fecondazione si distinguono vari adattamenti: generalmente negli animali acquatici la fecondazione è esterna e in quelli terrestri è interna, mentre negli organismi del suolo o edafici è di tipo intermedio.
Particolarmente interessanti sono gli adattamenti ai vari tipi di ambiente: l'adattamento all'ambiente arido è rappresentato nelle piante dalla riduzione della lamina fogliare per diminuire la superficie di traspirazione.
Si hanno allora foglie piccole, ricoperte di una cuticola impermeabile o cerosa, a volte con stomi ridotti o protetti da peli e infossati, o addirittura senza storni; oppure foglie lineari e sottili, o strette e coriacee.
In altri casi le foglie si trasformano assieme ai rami in spine, o mancano del tutto. In quest'ultimo caso la funzione clorofilliana viene svolta da tutta la parte aerea dei rami e del fusto, che diventa verde per la presenza di clorofilla.
Un altro adattamento all'ambiente arido è rappresentato infine dai fusti succulenti e verdi, trasformati in un vero serbatoio d'acqua: a tale tipo appartengono i Cereus, le Mammillaria, ecc.
Negli animali l'adattamento all'ambiente arido è piuttosto di ordine fisiologico che morfologico: allo scopo di economizzare al massimo i liquidi che impregnano i tessuti, essi mettono in opera meccanismi fisiologici particolari che riducono la perdita d'acqua attraverso l'intestino, gli emuntori e la superficie polmonare.
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