La cometa dipinta da Giotto è la cometa di Halley?
La cometa dipinta da Giotto nell'"Adorazione dei Magi" è veramente la cometa di Halley?
La cometa di Halley (la cui scoperta non è databile anche se il primo avvistamento documentato risale al 66 d.C.) è la più famosa e brillante delle comete periodiche provenienti dal Disco diffuso.
Percorre intorno al Sole un'orbita molto eccentrica che le consente di ritornare in vicinanza della Terra e del Sistema Solare interno ogni 76 anni; dai registri storici è appurato che la cometa di Halley è stata osservata per oltre 2200 anni.
Ma la cometa dipinta da Giotto nell'"Adorazione dei Magi" è veramente la cometa di Halley?
Secondo alcuni studiosi, la cometa dipinta da Giotto nella celebre "Adorazione dei Magi" del 1303 - presente nella cappella degli Scrovegni di Padova - rappresenta la cometa di Halley.
Nell'Adorazione dei Magi (1303), dipinta da Giotto nella cappella degli Scrovegni a Padova, è raffigurata una cometa che alcuni studiosi sostengono essere la cometa di Halley.
Secondo tali studiosi, Giotto avrebbe visto senza alcun dubbio la cometa nel suo passaggio del 1301 e ne rimase talmente impressionato da ricavarne una rappresentazione decisamente naturalistica.
D'altra parte, è noto che il Vangelo di Matteo, l'unico a menzionare l'astro in questione, parla genericamente di una "stella".
Secondo altri studiosi però, l'attribuzione presenta dei problemi perché, mentre la cometa dipinta da Giotto è di colore rosso, quella di Halley, almeno stando alle cronache cinesi, era bianca; inoltre nel 1301 comparve un'altra cometa che, sebbene molto meno appariscente, fu vista proprio intorno alle festività relative all'affresco in questione (mentre la Halley fu visibile fra metà settembre e la fine di ottobre).
Inoltre è veramente difficile osservare a occhio nudo, e così chiaramente come lo rappresenta Giotto, il falso nucleo della cometa.
È improbabile anche nel caso di una grande cometa, perfino quando questa passa vicina alla Terra, come hanno dimostrato le recenti apparizioni della cometa Hyakutake e della cometa Hale-Bopp. Infatti ben difficilmente in un perigeo come quello del 1301 la testa della Halley avrebbe potuto superare le dimensioni di mezzo grado a occhio nudo.
Alcuni studiosi ritengono quindi che la raffigurazione "naturalistica" della cometa si baserebbe solo sulle descrizioni del Vangelo di Matteo, in cui la cometa era descritta come grandissima, tanto che sembrava "che il cielo non la potesse comprendere".
In effetti, la cometa di Giotto ha proporzioni che debordano, in alto, dallo spazio assegnato alla scena.
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