Sughero
Caratteristiche e proprietà del sughero
Il sughero o fellema è un tessuto secondario formato in seguito all'attività di uno speciale meristema secondario (il cambio del sughero o fellogeno) ed è il costituente principale delle scorze dei grossi alberi, in particolare della quercia da sughero (Quercus suber L.), i cui tronchi, di forma irregolare, possono raggiungere l'altezza di 20 m e il diametro di 1 m.
L'area di vegetazione naturale della quercia da sughero è costituita dall'Europa sud-occidentale e dall'Africa settentrionale.
In Italia la quercia da sughero viene coltivata in Sardegna, Sicilia, Toscana, Lazio e Calabria.
Cellule del sughero
Le cellule del sughero sono cellule morte, sono cioè spazi o cavità cellulari, hanno forma quadrata-arrotondata e sono disposte in file o serie pressoché regolari.
Le loro membrane sono sottili e aderiscono intimamente fra di loro, senza lasciare alcun meato o spazio intercellulare, sono sprovviste di canalicoli tra cellula e cellula e sono suberificate.
Cellule di sughero al microscopio (ingrandimento 100x)
Queste cellule racchiudono nel loro interno una piccolissima quantità di sostanza bruna amorfa, residuo del protoplasto, ed una grande quantità d'aria che, a causa della impermeabilità delle pareti, difficilmente viene scacciata.
Gli strati di sughero sono del tutto impenetrabili sia all'acqua che ai gas.
Principali caratteristiche del materiale sugheroso
Dalle proprietà fisiche delle membrane cellulari appena descritte dipendono le principali caratteristiche del materiale sugheroso:
- leggerezza;
- assoluta impermeabilità ai liquidi e ai gas;
- ottima coibenza;
- morbidezza;
- elasticità.
Inoltre essendo la suberina una delle sostanze organiche più resistenti (è un estere altamente polimerizzato di acidi e ossiacidi grassi saturi e insaturi) il sughero è resistente e di difficile attacco da parte degli enzimi secreti dai parassiti.
Distacco della corteccia di sughero
Il distacco della corteccia di sughero dalla pianta avviene periodicamente.
Le caratteristiche del materiale estratto sono però diverse a seconda che si tratti della prima estrazione (demaschiatura, che viene effettuata quando la pianta ha circa 20 anni e da cui si ottiene il sughero maschio o vergine o sugherone), non adatto ad essere lavorato come tale, ma impiegato macinato nella produzione di agglomerati, o che si tratti delle successive decortiche che si fanno generalmente ogni 9 anni sulla stessa pianta, e da cui si ottiene il sughero gentile o femmina, morbido, compatto ed elastico.
Operai al lavoro per la decortica del sughero
Le plance di sughero vengono fatte stagionare per alcuni mesi, indi fatte bollire per circa un'ora in caldaie, raschiate, sezionate, classificate in tre o più scelte, refilate e confezionate in balle.
Usi del sughero
I principali articoli prodotti dal sughero sono:
- tappi;
- dischi per tappi corona (ottenuti anche da sughero agglomerato miscelato con sostanze collanti, plastificanti e antifermentative);
- borre e borraggi per il caricamento delle cartucce da caccia;
- suole;
- solette e tacchi;
- guarnizioni per copricapi;
- articoli da marina e da pesca;
- isolanti di sughero agglomerato.
Questi ultimi si possono suddividere in tre categorie:
- agglomerati bianchi o naturali (ottenuti mediante agglomerazione dei granuli crudi o bolliti con caseina, gelatine o resine sintetiche);
- agglomerati espansi rollati (ottenuti mediante cottura dei granuli e loro agglomerazione con catrame, asfalto o altri collanti);
- agglomerati espansi autocollati (si impiegano come collante le sostanze grasse e resinose contenute negli stessi granuli di sughero).
Tappo di sughero
L'impiego del sughero per ottenere la chiusura ermetica di recipienti di vetro è stato il primo di importanza industriale e tuttora il sughero può ritenersi insostituibile per quest'uso, malgrado il successo ottenuto dalle materie plastiche.
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