Pigmenti
Pigmenti inorganici ed organici. Vendita pigmenti
I pigmenti sono sostanze di origine sia naturale che artificiale utilizzate per modificare il colore di un materiale; ciò che li distingue dai coloranti è la loro incapacità di sciogliersi nei comuni solventi.
Per quanto si possano dare diverse definizioni dei pigmenti, in generale si considerano tali quei prodotti solidi che, ridotti allo stato di tenue suddivisione, sono stabili chimicamente, inerti verso gli agenti atmosferici e verso l'acqua, dotati di particolare potere coprente e opacità elevata quando si trovano in presenza di un adatto substrato inorganico od organico.
I pigmenti vengono classificati in inorganici ed organici.
Pigmenti inorganici
L'industria chimica produce in ogni paese quantità più o meno grandi di pigmenti inorganici. Sono composti o miscele di composti inorganici usati, insieme a opportuni leganti, per ricoprire superfici metalliche e non metalliche a scopo protettivo o decorativo.
Alcuni sono ricavati da minerali esistenti in natura, altri sono ottenuti artificialmente.
Si distinguono in base ad alcune proprietà chimiche e fisiche: potere ricoprente, consistenza, porosità, stabilità alla luce e ad altri agenti atmosferici, stabilità agli agenti chimici, stabilità al calore o capacità di penetrazione.
I pigmenti inorganici si suddividono in base al colore in pigmenti bianchi e pigmenti colorati, e questi ultimi in rossi, verdi, gialli e bruni.
Fra i pigmenti bianchi si ricordano: il bianco di Spagna che è una varietà commerciale di nitrato basico di bismuto, finemente suddiviso.
La biacca è un carbonato basico di piombo.
Biacca
Il bianco di zinco è ossido di zinco, ZnO. È molto usato specialmente nella qualità molto suddivisa che si ottiene per combustione all'aria di vapori di zinco metallico. È facilmente riconoscibile perché diventa giallo a caldo e ritorna bianco per raffreddamento.
Il bianco di titanio, diossido di titanio, che si prepara per idrolisi di soluzioni solforiche di titanio(IV), è il pigmento a più alto potere ricoprente che si conosca: questo è otto volte più alto di quello dell'ossido di zinco e dieci volte quello della biacca.
Bianco di titanio.
Tra i pigmenti inorganici colorati ricordiamo invece il rosso cadmio, che è costituito da una miscela di solfoseleniuri di cadmio. A seconda della quantità di selenio contenuta nel pigmento si hanno varie colorazioni che vanno dal rosso al marrone.
Il minio, Pb3O4, viene usato nelle vernici antiruggine di cui favorisce la disseccazione.
Minio.
Il verde cromo è ossido di cromo, Cr2O3, ottenuto per riduzione di un cromato o bicromato alcalino, per arroventamento con carbone di legna, zolfo, o cloruro di ammonio. È un pigmento all'olio o all'acqua, assai usato per la stabilità al calore e agli agenti atmosferici. Serve particolarmente per verniciature all'esterno. È usato anche in tipografia, litografia e in ceramica.
L'oltremare è un prodotto sintetico, corrispondente al prodotto naturale "lapislazzuli". È un silicoalluminato di sodio, contenente zolfo, che si prepara scaldando lentamente fino a 800 °C una miscela di 100 parti di caolino, 80 di soda, 80 di zolfo e 15 di carbone. Ha intenso colore variabile dal verde all'azzurro; si usa come pigmento inorganico, insolubile in acqua, non tossico, stabile agli alcali diluiti.
Oltremare.
Fra i pigmenti gialli citiamo il giallo cadmio, che è un solfuro di cadmio. Secondo lo stato fisico può presentarsi da giallo citrino fino ad aranciato. È assai pregiato perché ha buon potere ricoprente, è molto brillante e resiste alla luce, però è assai costoso.
Giallo cadmio.
Il giallo cromo è il cromato di piombo e si prepara per reazione di doppio scambio tra un composto di piombo e cromato o bicromato potassico. Per ottenere un buon colorante è necessario usare un eccesso di sale di piombo. I gialli più belli si ottengono con l'acetato, ma si può anche far reagire il cromato con solfato potassico.
Data la loro importanza ad alcuni pigmenti è stata dedicata una sezione a parte:
Pigmenti organici
Si indicano con questo nome composti colorati isolati da animali, piante o microrganismi; essi ottemperano in natura a compiti svariati: basti pensare ai coloranti dei fiori destinati all'attrazione degli Insetti, alla clorofilla che è invece un pigmento legato al ben noto processo fotosintetico, all'emina che è un trasportatore di ossigeno.
La tintura delle fibre tessili con pigmenti organici era nota sin dall'antichità e anche ora si conserva nella pratica tintoria l'impiego di sostanze coloranti naturali di origine organica in presenza di mordenti inorganici.
I pigmenti organici possono essere suddivisi in vario modo, ma la suddivisione più razionale consiste nel classificarli per gruppi di struttura chimica similare in pigmenti piranici, pirrolici, pirimidinici, chinonici e polienici, più, ovviamente, un gruppo di pigmenti a struttura diversa da quelle ora citate.
Presentano un potere colorante e coprente migliore rispetto a quello dei pigmenti inorganici; essendo privi di metalli pesanti, a differenza di molti pigmenti inorganici, sono atossici sia per ingestione che per contatto con la pelle.
Gli inchiostri invece sono costituiti da soluzioni di coloranti o sospensioni di pigmenti in un fluido disperdente. Un particolari tipo di inchiostro è l'inchiostro simpatico.
Il nerofumo, un particolare tipo di pigmento nero viene utilizzato per la preparazione della carta carbone. Con altri tipi di pigmenti vengono prodotti gli inchiostri per timbri.
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