Oro 375

Che cosa significa oro 375?

Benché raro, l'oro è stato probabilmente il primo metallo ad essere conosciuto dall'uomo.

Esso infatti, a differenza del ferro e di altri metalli, ha una scarsa tendenza a combinarsi con gli altri elementi e pertanto lo si rinviene in natura allo stato metallico.

Dai tempi più remoti l'oro viene impiegato in gioielleria; però, a causa della sua elevata morbidezza (simile a quella del piombo), non può essere utilizzato tale e quale ma deve essere mescolato in lega con altri elementi.

L'oro puro è quindi molto tenero ma alligato con rame, argento, nichel, palladio, platino e (raramente) con zinco, consente di ottenere prodotti con elevata resistenza.

L'aggiunta di questi metalli cambia però il colore dell'oro : infatti il rame lo rende rosa o rosso; l'argento, verdastro; il nichel o il palladio, bianco.

La quantità di oro contenuta nei gioielli è indicata in carati (k); l'oro puro è a 24 carati (24 k), quello contenente il 75% di oro puro è a 18 k, ossia 18/24, e quello a 14 k contiene il 58,3% di oro, ossia 14/24.

Ma cosa significa la sigla oro 375?

La sigla oro 375 è un altro metodo impiegato per esprimere la purezza dell'oro. In questo caso su 1000 parti di lega aurea 375 sono di oro puro e le restanti 1.000- 375 = 625 sono di altri metalli presenti in lega con l'oro.

Quindi la sigla oro 375 indica la purezza in millesimi della lega metallica (375 ‰).

Potremmo in modo equivalente dire che su 100 parti di lega 37,5 sono di oro puro.

A quanti carati corrisponde l'oro 375?

L'oro 375‰ corrisponde all'oro a 9 carati (9 K). Infatti bisogna tenere conto che l'oro puro è a 24 carati; quindi - nella lega aurea al 375‰ - 9 parti su 24 (ovvero il 37,5%) sono di oro puro.

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