Lino
Caratteristiche e proprietà del lino
Il lino è una fibra tessile ottenuta dallo stelo di Linum usitatissimum, pianta annuale con fusto eretto alto 70-80 cm, foglie sparse lanceolate, fiori con corolla a cinque petali, frutto capsulare diviso in cinque logge contenenti i semi dai quali si ricava l'olio siccativo.
Il lino venne usato per la preparazione di filati e di tessuti sin dalle prime civiltà orientali; fu infatti noto ai Cinesi, agli Sciti ed agli Egiziani.
La pianta di lino si coltiva sia nei paesi freddi che in quelli caldi; nei paesi a clima freddo si ha una migliore produzione di fibre, nei paesi a clima caldo si ha una migliore produzione di semi.
Nei paesi a clima freddo si semina a fitto in modo da ottenere fusti diritti e lunghi, nei paesi a clima caldo (nei quali, come si è detto, si ha una migliore produzione di semi) si semina a rado in modo da permettere una migliore ramificazione della pianta e la produzione di molti fiori e frutti.
In quest'ultimo caso la fibra non viene utilizzata per produrre tessuti ma solo per fabbricare corde e sacchi.
Si hanno molte varietà di lino (lino autunnale o "ravagno", lino marzuolo, o "linetto", lino di Riga o "gran lino").
In Italia il lino viene coltivato principalmente in Lombardia, Calabria e Sicilia.
Produzione del lino
La raccolta del lino viene effettuata nel periodo che va dalla sfioritura alla maturazione del frutto.
Dopo la raccolta, che viene eseguita strappando gli steli insieme alle radici, si procede alla separazione dei semi (sgranellatura), quindi alla macerazione. Questa si compie per immersione degli steli in acqua quasi stagnante per 5-15 giorni oppure esponendo gli steli distesi sul prato all'azione degli agenti atmosferici per la durata di 1-2 mesi; in tal modo avviene un complesso di reazioni di fermentazione che liberano la fibra dalle sostanze incrostanti.
Alla macerazione seguono l'essiccamento all'aria e un insieme di trattamenti meccanici (stigliatura) in modo da separare la fibra dalle parti legnose (capecchio).
Con la pettinatura si separano poi le fibre lunghe dalla stoppa; le prime danno filati fini, mentre la stoppa si adopera per tessuti meno pregiati; il rendimento calcolato sugli steli è del 9-12% di pettinato, 12-15% di stoppa.
Chimicamente, il lino pettinato è formato dal 78-80% di cellulosa, 2-4% di composti ligninici, 1-2% di sostanze cerose, 1-3% di ceneri e 10-12% di umidità.
Esso è più resistente del cotone all'azione degli acidi, mentre è più sensibile verso gli alcali e gli ossidanti. Con acido solforico e iodio si colora in azzurro.
Proprietà del lino
Il filamento di lino è in media lungo 50 cm ed è costituito da fibrille lunghe circa 30 mm. La fibra ha un diametro apparente di 15-18 µ ed ha un aspetto cilindrico a sezione poligonale con un canale centrale molto più piccolo che nel cotone.
Lungo la fibra si notano ogni tanto dei restringimenti a guisa di nodi. Le pareti delle fibrille sono pittosto spesse.
Il lino è una fibra più tenace del cotone, praticamente inestensibile (1,8% a secco e 2,2% ad umido di allungamento a rottura); ha un coefficiente di ripresa di circa il 12%. Anch'esso è più tenace ad umido che a secco (circa il 20% in più).
È resistente al calore e meno sbiancabile del cotone. È una fibra buona conduttrice del calore e per questo i tessuti di lino appaiono freschi.
è insensibile all'invecchiamento: i tessuti di lino trovati nelle tombe egiziane erano ancora intatti.
Il lino è in genere tinto in pezza, con coloranti di buona qualità uguali a quelli usati per il cotone; è però più difficilmente tingibile del cotone, perché i coloranti penetrano meno facilmente nella fibra e per questo si usano tecniche speciali.
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