Passato remoto fare
Modo indicativo: il tempo passato remoto del verbo fare
Il passato remoto indica un'azione (o un modo di essere) del tutto conclusa nel passato.
Esempi: Niccolò Paganini morì il 27 maggio 1840; la scorsa settimana vidi una bella macchina.
In italiano, il passato remoto dei verbi regolari della I coniugazione si forma sostituendo la sillaba -are del verbo all'infinito con l'opportuna desinenza del passato remoto, indicata nella seguente tabella:
-ARE | |
io | -ai |
tu | -asti |
lui/lei | -ò |
noi | -ammo |
voi | -aste |
loro | -arono |
Molti verbi italiani hanno però un passato remoto irregolare; ne è un esempio il verbo fare che non segue quindi le normali regole grammaticali.
In questa lezione analizzeremo la coniugazione al passato remoto del verbo fare.
Passato remoto di avere
Passato remoto del verbo FARE |
|
io | feci |
tu | facesti |
lui/lei | fece |
noi | facemmo |
voi | faceste |
loro | fecero |
Vediamo alcune frasi contenenti i verbi precedentemente elencati:
1) Feci
Incontrai Marco ma feci finta di non vederlo.
2) Facesti
Il direttore ti guardò con sospetto quando facesti quel discorso antisindacale.
3) Fece
Il presidente fece un appello alla Nazione.
4) Facemmo
Marco portò tantissima carne di vitello che facemmo alla griglia.
5) Faceste
Per fortuna tu e Marco non vi faceste male.
6) Fecero
Con le loro affermazioni Marco e Giovanni fecero scandalo.
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