Urti obliqui
Urti elastici obliqui
Un urto si dice obliquo se le velocità di ogni corpo, prima o dopo l'urto tra i corpi, si trovano su differenti direzioni.
Esempi di urti obliqui sono ad esempio due palline che si incontrano perpendicolarmente tra di loro o comunque due sfere che provengono da direzioni diverse e si urtano tra di loro.
Urto elastico obliquo con corpo fermo
Un caso particolare e molto interessante da trattare si ha quando due corpi della stessa massa si urtano in particolare uno colpisce l'altro inizialmente fermo e che non è perfettamente allineato al primo.
L'urto obliquo che ne scaturisce è tale per cui le due velocità, del primo e del secondo corpo, risultano perpendicolari tra di loro:
In particolare nella figura è rappresentata una situazione di questo tipo. I due vettori velocità u e v dopo l'urto sono perpendicolari tra di loro.
Ciò accade perché oltre a conservarsi la quantità di moto si conserva anche l'energia cinetica del sistema, trattandosi di urto elastico.
Strategia di risoluzione dei problemi con urti obliqui
In generale quando si ha a che fare con urti obliqui bisogna imporre la conservazione della quantità di moto da un punto di vista vettoriale, per cui bisognerà imporne la conservazione sia sull'asse x sia sull'asse y.
Questo vuol dire che i vari vettori velocità e iniziali andranno scomposti nelle loro componenti orizzontali e verticali ognuno con i corretti segni.
Esercizio
Una sfera di massa m lanciata a velocità v ne urta una seconda inizialmente ferma e della stessa massa.
L'urto tra le due è obliquo e le due sfere procederanno dopo l'urto la prima in una direzione che forma un angolo di 45° con la direzione della velocità iniziale, mentre la seconda sotto alla direzione della prima formante un angolo di 30 ° con la direzione iniziale.
Calcolare le velocità delle due sfere dopo l'urto e la perdita di energia cinetica in valore numerico e percentuale.
Lo svolgimento dell'esercizio lo trovi qui: esercizio su urto obliquo anelastico.
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