Corrente continua
Che cos'è la corrente continua?
L'intensità di corrente elettrica i è una delle 7 grandezze fondamentali del Sistema Internazionale di misura.
Essa rappresenta il rapporto tra la quantità di carica che attraversa la sezione trasversale di un conduttore e l'intervallo di tempo impiegato dalle cariche ad attraversarlo:
i = ΔQ / Δt
L'unità di misura dell'intensità di corrente elettrica è l'ampere che rappresenta il rapporto tra 1 C e 1 s:
1A = 1C / 1s
Nella pratica si usa molto spesso il sottomultiplo milli- dell'ampere (milliampere) che corrisponde a 10-3 A:
1 mA = 10-3 A
Se il passaggio della carica elettrica varia in funzione del tempo e quindi ne conosciamo l'espressione algebrica secondo una funzione, l'intensità di corrente elettrica deve essere calcolata come derivata prima della legge che esprime la carica in funzione del tempo:
i(t) = dQ(t) / dt
Corrente continua e corrente stazionaria
Una corrente continua è una corrente costante nel tempo, cioè una corrente che assume sempre lo stesso valore, come quella che esiste in un circuito in cui è presente una pila.
Una corrente alternata è invece una corrente che varia nel tempo secondo una curva sinusoidale.
Una corrente si dice stazionaria se l'intensità di corrente è costante attraverso ogni sezione del conduttore del conduttore. Non è detto che una corrente stazionaria sia anche continua cioè costante nel tempo.
Circuiti in corrente continua
Un circuito in corrente continua funziona in regime stazionario, cioè tutte le tensioni V e le correnti i presenti nel circuito sono costanti nel tempo e si sono esauriti eventuali transitori che hanno portato la corrente o la tensione nei dispositivi elettronici presenti nel circuito al loro valore a regime.
Altra condizione necessaria affinché il circuito operi in corrente continua è che il generatore di tensione eroghi una tensione continua cioè anche essa costante nel tempo.
La convenzione di segno per la corrente sugli utilizzatori, ad esempio le resistenze, è che essa scorre da punti a potenziali maggiori (+) verso punti a potenziale minore (-).
La tensione V che agisce sull'utilizzatore avrà verso positiva che va dal polo a potenziale minore (-) verso quello a potenziale maggiore (+).
La convenzione di segno per la corrente sui generatori invece prevede che la corrente scorra dal polo – a quello + e il verso del potenziale è concorde con la corrente.
Ora i e V sono completamente identificati in quanto essi assumono valori costanti nel tempo ed una volta risolto il circuito è possibile determinare il verso della corrente e i segni + e – del potenziale.
Quindi tutte le correnti e le tensioni presenti nel circuito hanno valore costante e segno e verso prestabilito.
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