Neodimio
Proprietà e composti del neodimio
Il neodimio è un metallo argenteo paramagnetico fino a bassissime temperature.
Fu isolato nel 1885 da Auer von Welsbach a partire dalla cosiddetta didimia, miscela di ossidi di lantanidi (soprattutto neodimio e praseodimio) proveniente dal minerale cerile dopo l'estrazione del lantanio e del cerio; il metallo a elevata purezza fu però preparato solo nel 1902.
È un elemento non particolarmente raro (il secondo dopo il cerio in ordine di abbondanza tra i lantanidi), essendo presente nella crosta terrestre (mai libero, ma in composti corrispondenti al suo stato di ossidazione +3) in quantità pari a circa lo 0,002%.
A causa delle somiglianze nei valori di raggio ionico esso è contenuto, insieme a vari altri lantanidi e al lantanio, nei minerali del cerio quali il fosfato monazite e il fluorocarbonato bastnaesite, e inoltre nei silicati allanite e cerite.
Composti del neodimio
Il neodimio è notevolmente reattivo; a temperatura ambiente si ossida con facilità all'aria (soprattutto se umida), reagisce velocemente con gli acidi non ossidanti (che non ne provocano la passivazione) e lentamente con l'acqua liberando idrogeno, mentre a temperature più elevate reagisce violentemente con gli alogeni e con quasi tutti i non-metalli.
Forma composti (generalmente di tipo ionico) corrispondenti agli stati di ossidazione +2 e +3; in quest'ultimo stato, che è di gran lunga il più importante, il neodimio presenta grandi analogie con il lantanio, il praseodimio e il cerio.
Neodimio
Utilizzo del neodimio
Il neodimio metallico ha impieghi soprattutto sotto forma di mischmelal (in lega con il ferro insieme a cerio, lantanio e praseodimio) sia quale agente disossidante e desolforante in metallurgia («spazzalore» di elemenli non metallici) sia in leghe piroforiche.
Alcuni composti del neodimio (per esempio Nd2O3) hanno applicazioni nei vetri per filtri ottici e occhiali di protezione o in cristalli per laser.
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