Fuso orario
Che cos'è il fuso orario?
I fusi orari sono spicchi della superficie terrestre ai quali, per convenzione, viene attribuita la stessa ora (ora legale).
Infatti, in conseguenza dei congressi di Roma (1883) e Washington (1884), la superficie terrestre venne divisa in 24 fusi (fusi orari) uguali, di 15° di ampiezza ciascuno, con la convenzione che tutti i territori appartenenti allo stesso fuso avessero la stessa ora legale e che la longitudine di zero gradi corrispondesse al meridiano passante per Greenwich.
Si convenne inoltre di considerare fuso zero quello centrato su questo meridiano e che si estende di 7,5° a est e a ovest di esso.
I successivi fusi, di numero d'ordine 1, 2, 3, ecc., sono centrati rispettivamente sui meridiani di longitudine est 15°, 30°, 45°, ecc.
Il fuso 12 è centrato sulla longitudine 180°; il fuso 13 sulla longitudine ovest 165° e così di seguito fino ad arrivare al fuso 23 il cui meridiano centrale è quello di longitudine ovest 15°. Il fuso zero può essere considerato anche come fuso 24.
Quando una piccola parte del territorio di uno stato rimane esclusa dal fuso orario corrispondente alla maggior parte del paese, si estende a essa l'ora dello stesso fuso.
Di conseguenza le linee che delimitano i fusi orari non sempre seguono esattamente il corso dei meridiani geografici a causa delle deviazioni per seguire i confini degli stati nazionali.
Fusi orari della Terra.
TU e GMT
Nel caso di fenomeni astronomici, geofisici e simili è molto utile che la data sia stabilita in modo inequivocabile e, pertanto, si fa solitamente riferimento al tempo civile del primo fuso orario, cioè al tempo solare medio del meridiano di Greenwich.
In simili casi l'indicazione della data può essere accompagnata dalle lettere TU, che sono le iniziali della locuzione francese temps universel, oppure dalle lettere GMT, che sono le iniziali della locuzione anglosassone Greenwich mean time.
L'ora legale di un fuso differisce da quella dei fusi contigui di un'ora: in più rispetto al fuso che si trova a ovest, in meno rispetto a quello che si trova a est. Ciò significa che se in un certo istante nel fuso 1 sono le ore 10, nel fuso O sono le 9 e nel fuso 2 le 11 dello stesso giorno.
Per una persona che viaggia andando verso ovest (cioè nello stesso senso del moto apparente del Sole) il tempo scorre più lentamente, mentre se viaggia andando verso est (cioè in senso opposto al moto apparente del Sole) il tempo scorre più in fretta, e ciò relativamente a chi sta fermo o viaggia rimanendo sempre nello stesso fuso.
Infatti, supponiamo che un jet per andare da Roma (fuso 1) a Colombo (fuso 5) impieghi otto ore: allora se parte, per esempio, alle ore 11 di un certo giorno arriverà alle ore: 11 (ora della partenza) + 8 (durata del viaggio) + 4 (differenza oraria fra i due fusi) = 23 dello stesso giorno, secondo l'ora del fuso 5 di arrivo mentre a Roma sono solo le ore 19.
Se anziché per Colombo quel jet partisse per New York (fuso 19), supponendo la durata del viaggio sempre di otto ore, arriverebbe alle ore: 11 (ora della partenza) + 8 (durata del viaggio) - 6 (differenza oraria fra i due fusi) = 13 dello stesso giorno, cioè quando a Roma sono già le 19.
A evitare possibili confusioni nella vita civile internazionale fu stabilito, in occasione della conferenza di Washington nel 1884, di fissare il cambiamento della data in corrispondenza del meridiano di longitudine 180°: chi lo attraversa andando verso ovest perde un giorno così che, se a est del meridiano la data fosse domenica 5 marzo 2017 ore 13, a ovest del meridiano 180° la data sarà invece lunedì 6 marzo 2017 ore 13. Nel passaggio inverso, invece, si "guadagna" un giorno.
La scelta del meridiano per il cambiamento della data cadde su quello di longitudine 180° perché esso ha il vantaggio di essere esattamente opposto al meridiano di Greenwich di longitudine zero e situato al centro dell'oceano Pacifico così che gli inconvenienti dovuti al cambiamento di data nell'attraversarlo sono minimi.
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