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Agrumi

Che cosa sono gli agrumi?

Gli agrumi sono alberi sempreverdi che appartengono alla famiglia delle Rutacee, sottofamiglia Aurantiacee, genere Citrus; raggiungono secondo le specie e le varietà altezze comprese tra 2 e 5 m e anche più.

Sono coltivati in tutto il mondo nelle zone a clima temperato-caldo.

Specie di importanza agraria

Decisamente rilevante è il numero di specie appartenenti al genere Citrus, però quelle di importanza agraria sono solo poche.

Tra essere ricordiamo: l'arancio dolce (Citrus sinensis), l'arancio amaro (Citrus aurantium), il bergamotto (Citrus bergamia), il cedro (Citrus medica), il chinotto (Citrus myrtifolia), la limetta (Citrus aurantifolia), il limone (Citrus limonum), il mandarino (Citrus reticulata) e il pompelmo (Citrus paradisi).

Descrizione della pianta e del frutto degli agrumi

Gli agrumi presentano radice fittonante all'inizio e un apparato radicale che tende a essere superficiale nelle piante adulte.

Possiedono un tronco liscio, rami corti e poco flessibili, talvolta torniti di spine; i ramoscelli sono verdi; le foglie glabre e provviste di ghiandole oleifere; i fiori sono terminali o ascellari, riuniti in corimbi.

La corolla è costituita da petali bianchi o biancastri, con odori molto intensi; l'androceo è poliandro; l'ovario è diviso in loculi contenenti un numero variabile di ovuli che talvolta abortiscono in tutto o in parte.

Il frutto (esperidio) è una bacca di forma e grandezza variabili: l'epicarpo è ricco di glandule ripiene di oli essenziali e glandule analoghe si trovano anche in altre parti della pianta.

Il mesocarpo è spugnoso, bianco e, secondo le specie e le varietà, più o meno aderente all'endocarpo. L'endocarpo, o polpa, è diviso in 8-12 logge, nelle quali sono contenute grosse cellule ovoidali che racchiudono un liquido di sapore dolce-acidulo o acidulo-amarognolo, di colore che va dal giallo verdastro al rosso vinoso, più o meno ricco di vitamina C come anche di altre vitamine.

Pianta del limone

Pianta del limone (Citrus limonum).

I semi sono ovali, in numero variabile; talvolta mancano addirittura e allora si hanno dei frutti apireni.

Alcune specie sono rifiorenti e perciò le piante - in condizioni favorevoli - possono portare frutti in differenti stadi di maturazione. Anche quando la fioritura è unica, la maturazione dei frutti non è simultanea e dà luogo a raccolte successive.

La durata della pianta varia a seconda delle specie, delle varietà, delle condizioni ambientali e della tecnica colturale: è minima per il cedro (25-50 anni), massima per l'arancio (80 anni e più).

Proprietà nutrizionali degli agrumi

I frutti di molte specie del genere Citrus sono variamente utilizzati per le sostanze che contengono.

La parte del frutto a consumo diretto è l'endocarpo, che è ricco di acido citrico e contiene anche apprezzabili quantità di acido malico; la maggiore quantità di acido citrico si trova nel succo di limone: da 45 g/L a 65 g/L, con media di 54 g/L.

Il titolo zuccherino varia invece moltissimo secondo le specie, le varietà e le condizioni ambientali.

Gli agrumi hanno assunto una particolare importanza per il contenuto di vitamina C (acido ascorbico) da quando J. Lind scoprì - nel 1747 - che lo scorbuto può essere prevenuto e curato col succo di limone e di limetta; la quantità d'acido ascorbico dipende dalla specie e da altri fattori; ne sono più ricchi i limoni, seguono le arance e i mandarini.

Gli agrumi sono però scarsi di vitamina A, mentre contengono apprezzabili quantità di vitamina P e di vitamina B.

La coltivazione degli agrumi in Italia

In Italia gli agrumi hanno assunto notevole importanza agraria: trovano le condizioni più favorevoli in Sicilia, ma vegetano bene anche in Calabria, Campania e Sardegna.

Si coltivano anche sulla riviera ligure in località difese dai venti e favorevolmente orientate; sono frequenti negli orti e nei giardini dell'Italia centro-meridionale.

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