Ossa dell'avambraccio
Quali sono le ossa dell'avambraccio?
L'arto superiore è un'appendice scheletrica pari formata da quattro parti, che, andando dalla radice dell'arto stesso alla sua estremità libera, sono: la spalla, il braccio, l'avambraccio e la mano.
La spalla rappresenta la cintura scapolare, ossia il raccordo dell'arto superiore con il tronco; il braccio, l'avambraccio e la mano formano invece la parte libera dell'arto superiore.
Si considerano pertanto nello scheletro dell'arto superiore: le ossa della cintura scapolare (ossa della spalla: scapola e clavicola), l'osso del braccio (omero), le ossa dell'avambraccio, le ossa della mano (27 ossa, suddivise in ossa del carpo, ossa del metacarpo e dita).
Ossa dell'avambraccio
Lo scheletro dell'avambraccio è costituito da due ossa disposte verticalmente; esse sono:
Il radio e l'ulna sono due ossa lunghe le cui rispettive epifisi superiore e inferiore non hanno la stessa grandezza, e si dispongono in modo inverso, sicché al gomito l'epifisi dell'ulna, più grande, è situata accanto a quella del radio, più piccola; al polso, invece, l'epifisi del radio è notevolmente più voluminosa di quella inferiore dell'ulna.
L'ulna è più lunga del radio di circa 2 cm ed oltrepassa in alto il limite superiore del radio; inferiormente invece, il radio scende più in basso dell'ulna di circa 4 mm.
Superiormente, il radio e l'ulna si articolano con l'omero; inferiormente, il radio solamente si articola con il carpo della mano.
Il radio e l'ulna si articolano inoltre tra di loro in corrispondenza delle loro estremità prossimale e distale, mentre in corrispondenza dei loro corpi sono separati da uno spazio interosseo ellittico, entro cui è tesa la membrana interossea dell'avambraccio.
Radio e ulna, le due ossa che compongono lo scheletro dell'avambraccio.
Quando la mano è in supinazione (cioè volge la palma in avanti), il radio e l'ulna sono fra di essi paralleli, il radio in posizione laterale e l'ulna in posizione mediale.
Il radio è più mobile dell'ulna; esso può infatti compiere anche un movimento di rotazione in senso latero-mediale, così da incrociare in avanti l'ulna portando la sua estremità inferiore medialmente all'ulna stessa. Tale movimento di rotazione del radio determina la pronazione della mano (cioè ne volge il dorso in avanti).
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