Duttilità
Duttilità: definizione
La duttilità è l'attitudine che hanno alcuni metalli a lasciarsi ridurre in fili sottili se, per trazione, sono costretti a passare attraverso un foro di forma e dimensioni opportune.
La duttilità fa parte delle proprietà tecnologiche dei materiali.
Esempi di metalli duttili sono: l'acciaio dolce, l'oro, l'argento, l'alluminio, il rame, lo stagno, lo zinco, le leghe speciali di nichel-cromo.
La trafilatura è il processo con cui è possibile ottenere fili sottili sfruttando la duttilità dei metalli. I prodotti ottenuti tramite questo processo sono chiamati trafilati.
Duttile è l'aggettivo riferito a un metallo che, per trafilatura, si lascia ridurre in fili sottili.
La duttilità può essere anche definita come la capacità di un materiale di resistere sotto carico a deformazioni plastiche.
Un materiale è tanto più duttile quanto maggiore è la deformazione sopportata prima di giungere a rottura.
Processo di trafilatura.
Da cosa dipende la duttilità di un materiale?
La duttilità di un materiale dipende dalla temperatura. A basse temperature e per esposizione al gelo, materiali con buona duttilità possono diventare fragili.
Un metallo poco duttile si dice fragile. La fragilità indica l'incapacità di un materiale di resistere sotto carico a deformazione plastica giungendo ad improvvisa rottura (rottura fragile).
Tipi di rottura
In base al tipo di rottura che subiscono quando sottoposti a deformazioni plastiche, i materiali possono essere classificati in:
a) materiali con rottura fragile
b) materiali con rottura duttile
c) materiali con rottura altamente duttile
I tipi di rottura di un materiale vengono rappresentati qui di seguito:
Tipi di rottura
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