Ormoni maschili e ormoni femminili
Quali sono e che funzioni hanno gli ormoni maschili e gli ormoni femminili?
Gli ormoni sono molecole attraverso cui il sistema endocrino mette in comunicazione vari distretti corporei e permette la regolazione o l'avvio di processi metabolici e funzionali indispensabili per la sopravvivenza.
Gli ormoni maschili e gli ormoni femminili sono ormoni elaborati dalle ghiandole sessuali (ovaio e testicolo) che non ne sono peraltro la fonte esclusiva, venendo tali ormoni prodotti anche da placenta e surrene.
Gli ormoni sessuali maschili e femminili sono sostanze di natura steroide, relativamente simili l'una all'altra e pur tuttavia dotate di attività biologica notevolmente diversa. In base a quest'ultimo criterio gli ormoni sessuali si distinguono in androgeni, estrogeni e progestinici.
Androgeni
La fonte principale degli ormoni androgeni è costituita dalle cellule interstiziali del testicolo, a cui si deve la secrezione del testosterone; anche la corteccia surrenale e l'ovaio elaborano piccole quantità di sostanze androgene.
Il primo androgeno a essere isolato fu l'androsterone il quale venne ottenuto dalle urine in forma cristallina. Sia l'androsterone sia altri metaboliti del testosterone sono dei 17-chetosteroidi, il cui dosaggio nelle urine è utile per valutare la funzione endocrina del testicolo.
Struttura chimica dell'androsterone, il primo androgeno a essere isolato.
Gli androgeni hanno un'importanza basilare nel regolare lo sviluppo e il mantenimento degli organi e dei caratteri sessuali maschili; essi intervengono però anche in senso più generale sulla funzionalità organica influenzando aspetti del tutto diversi l'uno dall'altro, come ad esempio la funzione renale e il comportamento psichico.
Dal punto di vista terapeutico gli androgeni hanno importanti applicazioni sia nell'uomo (ad esempio nell'ipogenitalismo), sia nella donna (ad esempio nel carcinoma mammario).
Estrogeni
Nella donna non gravida gli estrogeni sono prodotti principalmente dall'ovaio, che secerne estradiolo e anche estrone; in piccola quantità essi sono prodotti però anche dalla corteccia surrenale e, nell'uomo, dai testicoli. Nella donna gravida la fonte maggiore degli estrogeni è invece rappresentata dalla placenta.
Gli estrogeni hanno un ruolo essenziale per lo sviluppo e il mantenimento degli organi e dei caratteri sessuali femminili, concorrendo altresì, in alternanza ciclica con l'ormone progestativo, a provocare periodicamente nella femmina quell'insieme di modificazioni che ne rivelano l'idoneità all'accoppiamento e al concepimento.
Principali organi bersaglio degli estrogeni: questi ormoni, una volta prodotti, passano nel circolo sanguigno e svolgono una o più azioni sui cosiddetti organi bersaglio. Ovaie, utero e mammelle, giocano un ruolo fondamentale nella riproduzione sessuale.
Dal punto di vista terapeutico gli ormoni estrogeni sono impiegati sia, più tipicamente, nella donna (ad esempio per compensare un'insufficiente secrezione ovarica), sia nell'uomo (ad esempio nel trattamento del carcinoma della prostata).
Progestinici
Sono rappresentati in modo di gran lunga preminente dal progesterone, ormone secreto dall'ovaio (in parte minore dalla corteccia surrenale) nella donna non gravida e nei primissimi mesi di gravidanza, dalla placenta nel rimanente periodo gravidico.
Il progesterone viene degradato nell'organismo a composti inattivi (pregnandiolo, pregnanolone) che si ritrovano poi nelle urine e il cui dosaggio serve a valutare la funzionalità endocrina dell'ovaio.
Il progesterone causa quelle modificazioni della mucosa uterina che si verificano nella seconda metà del ciclo e che creano le migliori condizioni all'annidamento dell'uovo. Nella gravidanza il progesterone ha invece principalmente il compito di mantenere l'utero in uno stato quiescente.
Struttura chimica del progesterone: questo ormone esercita la sua azione principale permettendo eventi che segnano l'inizio della gravidanza.
Sul piano terapeutico il progesterone trova applicazione in campo ostetrico per la profilassi dell'aborto abituale e della minaccia d'aborto, e in campo ginecologico nella cura di certi disturbi mestruali.
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