Trilobiti
Che cosa sono i Trilobiti?
I Trilobiti sono una classe di Artropodi estinti, che si rinvengono associati spesso con altri organismi esclusivamente marini in calcari, scisti argillosi e arenarie del Paleozoico.
I Trilobiti furono animali di un mare probabilmente poco profondo; sono abbondanti soprattutto nelle rocce del Cambriano e sono anzi i fossili che maggiormente vengono usati per la datazione e le correlazioni dei terreni di questo sistema.
Morfologia dei Trilobiti
I Trilobiti hanno questo nome per il corpo suddiviso longitudinalmente in tre lobi: un lobo mediano, asse o rachide, e due lobi laterali o regioni pleurali. Anche in senso trasversale essi sono divisi in tre parti, articolate tra loro: il cephalon anteriormente, il torax e il pigidio posteriormente.
La parte assiale del cephalon prende il nome di glabella, che può essere rigonfia e incisa da solchi, o liscia e mal definita.
Il torax era formato da un numero variabile di segmenti articolati, ciascuno costituito da una parte assiale e da due pleure laterali, talora terminanti in spine pleurali.
Il pigidio, anch'esso formato da vari segmenti però non articolati, terminava spesso con una punta aguzza (telson) e portava talora spine laterali.
Morfologia dei Trilobiti.
Sviluppo dei Trilobiti
I Trilobiti, come tutti gli Artropodi, erano soggetti a mute periodiche, cioè cambiavano l'esoscheletro a intervalli. Parecchi resti fossili non sono altro che parti dell'esoscheletro abbandonato, talora unito ancora nei suoi elementi fondamentali.
Fossile di Trilobita.
Il fenomeno delle mute permetteva all'animale di accrescere le dimensioni corporee prima di secernere un nuovo rigido rivestimento. È stato così possibile studiare con grande dettaglio mute successive e conoscere le fasi complete dell'accrescimento dei Trilobiti.
L'esoscheletro iniziale (protaspis) aveva forma quasi emisferica, con uno scudo cefalico e uno pigidiale. La parte cefalica era molto più sviluppata, con glabella convessa e grandi lobi oculari.
Nella fase successiva (meraspis) appare un'articolazione tra la parte cefalica e quella pigidiale, con progressiva formazione di segmenti toracici, fino al numero che è caratteristico e costante per ogni specie adulta.
Lo stadio di completo sviluppo del numero dei segmenti toracici è detto holaspis e il trilobita ha in media una lunghezza di circa un centimetro.
Nelle mute successive le dimensioni aumentano, ma non si ha più aggiunta di segmenti del torax.
Nello stadio finale, di completo sviluppo, la maggior parte dei Trilobiti raggiunge una lunghezza compresa tra i 2 e i 5 cm. Non mancano forme relativamente giganti, come Paradoxides, che con qualche specie raggiunge i 50 cm.
Molto raramente si conserva nella fossilizzazione traccia delle appendici di cui i Trilobiti erano forniti; in alcuni casi è stato tuttavia possibile studiare esemplari pressoché completi, che hanno permesso di conoscere interessanti dettagli, utilissimi nella ricostruzione dell'ambiente e del modo di vita di questi animali.
Estinzione dei Trilobiti
Le cause dell'estinzione dei Trilobiti possono essere forse sintetizzate nella graduale loro competizione con nuove forme marine, in particolare Molluschi carnivori (Cefalopodi), Artropodi armati di forti chele e Pesci.
Sembra possibile che questi nuovi gruppi di predatori in piena evoluzione abbiano progressivamente soppiantato la classe dei Trilobiti, già di per sé avviata al declino da una lunghissima storia evolutiva.
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