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Etere etilico

Proprietà e caratteristiche dell'etere etilico

L'etere etilico (o dietiletere o etossietano) è un composto con formula chimica

CH3-CH2-O-CH2-CH3

e la seguente struttura:

etere etilico

Talvolta l'etere etilico viene denominato anche come etere solforico, in quanto nella sua preparazione si impiega appunto H2SO4.

L'etere etilico è un liquido incolore, mobile, di odore caratteristico. Ha temperatura di ebollizione pari a 35°C e temperatura di fusione di -123°C.

È altamente volatile e molto infiammabile; i suoi vapori sono più pesanti dell'aria e tendono a stratificarsi in basso e a prendere facilmente fuoco.

Chimicamente ha il comportamento degli eteri.

L'etere etilico è miscibile con 12 parti di acqua, miscibile completamente con l'alcool, cloroformio, benzene, etere di petrolio e con la maggior parte dei solventi organici.

Con l'aria e l'ossigeno forma miscele esplosive, infatti se viene esposto all'aria per molto tempo l'etere etilico (come d'altronde gli altri eteri) forma dei perossidi poco volatili che, dopo l'evaporazione, lasciano dei residui altamente esplosivi.

Per prevenire la formazione di questi perossidi l'etere etilico commerciale contiene una piccola quantità di alcol etilico e tracce di acqua e viene conservato in recipienti trattati in modo speciale.

Per prevenire la formazione di questi perossidi l'etere assoluto commerciale (esente da acqua e alcol), contiene invece 0,05 ppm del sale sodico dell'acido N,N-dietilditiocarbammico che agisce da antiossidante.

Storia dell'etere etilico

L'etere etilico è uno dei composti organici noti da più tempo; nel 1537 il medico tedesco Valerius Cordus ottenne un oleum vetrioli dulce per distillazione dello spirito di vino con acido solforico che, insieme ai solfati di etile, conteneva etere etilico formatosi in base alla reazione:

oleum vetrioli dulce

Con la stessa reazione Frobenius (1730) l'ottenne più puro e lo denominò etere.

La vera composizione dell'etere fu stabilita da Gay-Lussac e da Boullay.

Lo stesso Boullay riconobbe che la formazione dell'etere etilico dall'alcol avviene anche in presenza di acido fosforico.

Impieghi dell'etere etilico

L'etere etilico viene largamente usato come solvente in varie industrie (grassi, esplosivi, farmaceutica, materie plastiche, laboratori chimici, ecc.).

In passato l'etere etilico è stato uno degli anestetici più usati per operazioni chirurgiche prolungate.

L'etere etilico, così come il cloroformio, l'etilene e il ciclopropano sono attivi fisiologicamente come anestetici da inalazione, non attraverso reazioni chimiche, dato che vengono eliminati dal sistema escretorio inalterati, ma perché provocano, quando vengono disciolti nei grassi, dei cambiamenti di tipo fisico nei lipidi (materiali grassi) dei tessuti nervosi.

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