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Fabbisogno calorico medio

Come si calcola il fabbisogno calorico medio?

Il fabbisogno energetico viene definito come: "l'apporto di energia di origine alimentare necessario a compensare il dispendio energetico di individui che mantengono un livello di attività fisica sufficiente per partecipare attivamente alla vita sociale ed economica e che abbiano dimensioni e composizione corporea compatibili con un buono stato di salute a lungo termine".

Nel caso di bambini o di donne in gravidanza o allattamento, il fabbisogno deve comprendere la quota energetica necessaria per sostenere la formazione di nuovi tessuti o per la secrezione di latte.

Le raccomandazioni sui livelli di assunzione di energia rappresentano i fabbisogni medi di gruppo. Ciò perché un eccesso o un difetto di energia rispetto agli specifici fabbisogni individuali comporta rispettivamente un deposito o una rimozione di energia nelle riserve corporee con conseguenze negative sulla salute a lungo termine.

Per il calcolo dei fabbisogni è necessario conoscere alcuni parametri fondamentali come l'età, il sesso, lo stato fisiologico, i parametri antropometrici di peso e statura, e avere dettagliate informazioni sull'uso del tempo e dell'attività fisica.

Fabbisogno energetico nell'adulto

Per gli individui al di sopra dei 10 anni, il fabbisogno energetico viene calcolato sulla base del dispendio energetico. In primo luogo è necessario stimare il metabolismo di base, che può essere misurato direttamente, oppure predetto mediante specifica equazioni.

Le prime equazioni sono state sviluppate da Harris-Benedict:

  • Uomini: kcal/24h = 66 + (13,7 x peso) + (5 x statura) – (6,8 x età)
  • Donne: kcal/24h = 655 + (9,6 x peso) + (1,9 x statura) – (4,7 x età)

Tali equazioni, ancora molto comuni e utilizzate soprattutto nella pratica clinica, sovrastimano sistematicamente il metabolismo di base di almeno il 5%. Equazioni più recenti sono state sviluppate da Schofield et al (1985) e sono state proposte per la stima del fabbisogno energetico nel rapporto FAO 2004.

Esse predicono il metabolismo basale dal peso corporeo e sono specifiche per sesso e fasce di età. Hanno un errore standard che si aggira attorno al 10% per un singolo individuo e al 2% a livello di gruppo. I dati sulla popolazione anziana sono integrati con dati su uomini e donne anziane in Italia.

Equazione di Schofield

Fig. 1 Equazione di Schofield. BMR (metabolismo basale).

Come detto sopra, l'equazione possiede una percentuale di errore, infatti, il metabolismo corporeo calcolato, potrebbe essere o troppo alto o troppo basso . Ad esempio, se sei molto muscoloso e possiedi più massa magra di una persona media della stessa altezza e peso, potrebbe essere necessario aggiungere il valore SEE al calcolo del metabolismo calcolato. Di seguito un esempio:

Uomo 25 anni, 80 kg, ginnasta - BMR = 15.1 x 80 + 692 = 1900 + SEE (156) = 2056 kcal/die

Altro aspetto importante da dover considerare è il livello di attività fisica (LAF) che rappresenta il dispendio energetico sull'intero arco della giornata.

Sempre seguendo l'equazione di Schofield, dopo aver stimato il metabolismo basale, sarà necessario aggiungere la quota di dispendio energetico derivante dall'attività fisica:

Livello di attività fisica

Fig. 2 Livello di attività fisica. Inattivo = soggetto sedentario con un lavoro da scrivania,; Moderatamente attivo = persona che svolge attività fisica leggera, anche con esercizi strutturati e/o che svolge un lavoro attivo; Molto attivo = persona che svolge esercizio fisico intenso per almeno 1 ora ogni giorno o che possiede un lavoro molto faticoso.

Quindi, riprendendo l'esempio di poco sopra:

Uomo 25 anni, 80 kg, ginnasta - BMR = 15.1 x 80 + 692 = (1900 + SEE 156) x 1.9 = 2.196,4 kcal/die

Fabbisogno energetico nell'anziano

Per l'anziano è necessario tener conto delle modifiche fisiologiche e funzionali legate all'età. Oltre alla diminuzione del metabolismo di base, è da considerare anche l'attività fisica. Sebbene con grande variabilità inter-individuale, l'attività fisica con l'età si riduce.

Studi recenti, condotti con protocolli standardizzati in camera calorimetrica, non hanno evidenziato variazioni significative del dispendio energetico totale dell'anziano utilizzando gli stessi valori di attività fisica dei soggetti in accordo ai differenti stili di vita.

Fabbisogno energetico in bambini e adolescenti

Le raccomandazioni energetiche per i neonati e bambini fino a 3 anni corrispondono a 115 kcal/kg alla nascita e diminuiscono fino a 96 kcal/kg a 6-36 mesi di età a causa della diminuzione delle necessità energetiche per la deposizione dei tessuti, che inizialmente ammonta a circa 5 kcal/g e dopo il primo anno di vita è ridotta a meno del 4% delle necessità energetiche. I fabbisogni energetici dei lattanti si riferiscono all'allattamento artificiale.

Per i bambini da 3 a 9 anni le necessità energetiche scendono ulteriormente da 94 kcal/kg a 3 anni e mezzo nei maschi (90 kcal/kg per le femmine) a 68 kcal/kg a 9 anni e mezzo (59 kcal/kg nelle femmine).

Per quanto riguarda gli adolescenti il fabbisogno energetico può essere calcolato come per gli adulti: usando l'equazione di Schofield e definendo i consumi derivanti dall'attività fisica.

Fabbisogno energetico in gravidanza e allattamento

In gravidanza il calcolo del fabbisogno energetico supplementare viene effettuato sulla base del costo energetico della sintesi e della deposizione dei nuovi tessuti, dell'incremento del metabolismo e, infine, tenendo conto di una possibile riduzione dell'attività fisica durante le gestazione.

L'incremento auspicabile di peso e il fabbisogno aggiuntivo di energia vanno definiti individualmente e differiscono in funzione dell'Indice di Massa Corporeo (IMC) pregravidanza.

In particolare, in condizioni di sottopeso (IMC < 18,5 kg/m2) l'aumento del peso corporeo dovrebbe essere di 12,5-18 kg; in condizioni di normopeso (IMC tra 18,5 e 24,9 kg/m2) di 11,4 – 16 kg e per un IMC di  ≥ 25 kg/m2 di 7-11,5 kg.

Il fabbisogno energetico in allattamento è proporzionato alla quantità di latte prodotto. Il valore energetico medio del latte umano è di 65-70 kcal/100 g. Il calcolo del costo energetico della produzione del latte viene effettuata tenendo conto dell'efficienza della conversione dell'energia di origine alimentare in energia del latte e di un'utilizzazione del grasso corporeo pari in media a una perdita di peso di 0,5 kg/mese nei sei mesi che seguono il parto.

Nell'allattamento al seno integrale la produzione di latte va in media da 680 ml/die nel primo mese a 820 ml/die nel secondo terzo mese, a 750 ml/die nel secondo trimestre.

In relazione a ciò il fabbisogno energetico supplementare per l'allattamento corrisponde a 450 a kcal/die nel primo mese e sale sino a 565 kcal/die nel primo trimestre.

Attività fisica e fabbisogni energetici

L'attività fisica rappresenta la variabile chiave del dispendio energetico in grado di influenzare maggiormente il bilancio di energia. È essenziale nello sviluppo e nel mantenimento della massa magra (maggiore determinante del metabolismo basale) soprattutto nell'uomo oltre i 50 anni, e può anche influenzare favorevolmente la distribuzione del grasso corporeo.

Bassi livelli di attività fisica associati a uno stile di vita sedentario che privilegia attività fisicamente passive (stare al computer, guardare la tv, ecc.) contribuiscono a un'alta prevalenza di obesità nei paesi industrializzati e di malattie come il diabete, malattie cardiovascolari ecc.

Le raccomandazioni energetiche non possono quindi non essere accompagnate da linee-guida per un livello desiderabile di attività fisica e per la durata, la frequenza e l'intensità dell'esercizio fisico.

Le linee guida stabiliscono che:

  • Raccomandazioni sull'attività fisica per gli adulti. Almeno 150-300 minuti a settimana di attività moderato o almeno 75-150 minuti di attività vigorosa a settimana.
  • Raccomandazioni sull'attività fisica per gli ragazzi e bambini. Almeno 60 minuti al giorno di attività moderata-vigorosa, con almeno 3 giorni di attività vigorosa intensa.

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